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Carlo Fuortes (Ad Rai): «Rai: la rivoluzione riguarderà il 60% del personale»

È iniziata la rivoluzione in Rai e «riguarderà il 60% del personale». Lo afferma l’ad Rai, Carlo Fuortes, parlando del piano industriale appena approvato dal Cda dell’azienda. «Ognuno dovrà essere protagonista: non credo ci possa essere un deus ex machina che crea questa trasformazione» spiega. «Verranno rimesse in gioco risorse umane ed economiche di tutta l’azienda. Sarà uno choc, ma credo molto positivo per valorizzare le energie interne».

«Per ora» aggiunge Fuortes in un’intervista a Repubblica «l’area informativa rimane strutturata su tre testate generaliste, più quella regionale, che hanno comunque una grande audience. Tra le prime cinque testate, 4 sono della Rai. Inoltre, stiamo valorizzando Rainews24, che presto avrà veste nuova e nuovi studi; da dicembre partirà Rainews.it che sarà l’unica testata giornalistica online del Gruppo per rivoluzionare l’offerta digitale finora troppo povera».

Quanto alle ipotesi di newsroom, Fuortes fissa altre priorità: «Adesso è più importante procedere con una trasformazione da reti in generi che interessa due terzi della Rai: la principale azienda culturale d’Italia e leader dei broadcaster, cosa rara fra i servizi pubblici europei».

«L’informazione è solo un pezzo del servizio pubblico, che in 70 anni di vita ha saputo ben interpretare il Paese e ad accompagnarlo nel suo sviluppo, tenendo insieme cultura bassa e alta. L’intrattenimento, la fiction e gli altri generi sono una parte fondamentale: dimostrano che popolarità e qualità vanno considerate insieme».

E sul progetto di una striscia serale su Rai 3 nella collocazione di “Un posto al sole”, sottolinea: «La striscia è un progetto al quale tengo molto. È in fase di studio sia la fascia oraria, sia la rete. Non ho intenzione di ridimensionare o danneggiare Un posto al sole né il centro di Napoli, che va valorizzato».

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