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Franco Bechis (Il Tempo): «AstraZeneca e il caos totale che regna in Italia ed Europa»

Sul Tempo, Franco Bechis si occupa del caso AstraZeneca e critica il modo in cui è stato gestito sia dall’Ema sia dal governo italiano.

«Con una giornata fra le più confuse che si ricordino in questi mesi – scrive Bechis – il governo italiano – in testa il ministro della Salute, Roberto Speranza – insieme a tutti i suoi consulenti dal generale Figliuolo al Cts ha gettato nel caos le vaccinazioni con AstraZeneca».

«Da oggi viene raccomandato alle Regioni di usare quelle dosi “preferenzialmente al di sopra dei 60 anni”. Perché? Semplice: al di sotto di quella età – dicono gli esperti del nostro Cts – “sono possibili eventi avversi anche letali con trombi”. Allo stesso tempo si chiede a tutti gli italiani con meno di 60 anni di fare tranquillamente la seconda dose di AstraZeneca perché non sono stati riscontrati eventi avversi gravi sulle seconde dosi».

«Ma anche questa comunicazione non rassicura affatto: in tutta Europa sono state inoculate 34milioni di prime dosi di AstraZeneca, e solo 200 mila seconde dosi. Quindi non c’è una casistica comparabile».

«In una conferenza stampa ancora più caotica ieri sera alle 21 il trio Franco Locatelli, Nicola Magrini e Giovanni Rezza è riuscito a confondere ancora di più le idee a tutti, come avviene purtroppo quando si portano al capezzale del medesimo caso tre luminari: sempre tre pareri diversi».

«Mi chiedo che senso abbia che Mario Draghi abbia voluto la nomina di un portavoce del Cts, identificandolo in Silvio Brusaferro, per poi, su un caso così delicato, mandare davanti alle tv tutti meno lui».

«Per capire il caos in cui si sta muovendo l’Italia all’interno di una confusione internazionale – conclude -, ieri era il giorno del verdetto su AstraZeneca dell’agenzia europea del farmaco, l’Ema. Che ha deciso di non decidere nulla, lasciando a ciascun Paese la decisione sull’utilizzo di quel vaccino».

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