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Emanuele Orsini, vicepresidente Confindustria: “Le imprese sono preoccupate dalla stretta del credito”

“La stretta monetaria – con il più ripido e consistente rialzo dei tassi della Bce mai osservato nella sua storia – incide anche sulla dinamica del credito“.

Lo ha detto Emanuele Orsini, vicepresidente per il credito, la finanza e il fisco di Confindustria, in una tavola rotonda alla Luiss Business School durante la presentazione del libro ‘Il futuro delle banche’, di Stefano Lucchini e Andrea Zoppini.

“Il costo dei finanziamenti bancari è in netta risalita.

Il tasso pagato per i prestiti dalle imprese è balzato a 4,30% a marzo, oltre il triplo del livello di fine 2021 (1,18%).

Siamo di fronte ad una forte riduzione della domanda e le condizioni di accesso al credito per le imprese sono decisamente più restrittive”, ha spiegato.

“Si tratta di una delle principali, se non la principale, preoccupazione per le imprese in questo momento ed è quindi fondamentale mantenere un rapporto di fiducia tra mondo bancario e sistema imprenditoriale”, ha sottolineato Orsini.

“Fermo restando che questi andamenti erano attesi, occorre prestare attenzione a che non si determini una frenata eccessiva dei consumi e degli investimenti che le imprese sono chiamate a mettere in campo per le sfide imposte dalla transizione ambientale e digitale”, ha aggiunto.

Guardando alle imprese, “va ricordato che regole bancarie e sviluppo dell’economia sono inscindibilmente legati.

È essenziale che le regole siano attentamente calibrate così da consentire, al tempo stesso, di preservare la stabilità finanziaria e promuovere lo sviluppo dell’economia”, ha concluso Orsini.

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