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Patrizia De Luise (presidente Confesercenti): «Bisogna unire le forze per rilanciare le Pmi»

Per rilanciare le Pmi dopo l’emergenza sanitaria è necessario unire le forze. A sostenerlo è la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, che sottolinea come le imprese sia «una struttura produttiva portante» per l’Italia. «Il fatto è che hanno un ruolo sociale fondamentale, come è emerso in modo forte proprio durante la pandemia».

«Le imprese di prossimità sono anche quelle che ci distinguono agli occhi dei turisti che visitano le nostre città, attirati proprio dall’unicità delle nostre attività commerciali e artigiane» dice in un’intervista al Corriere della Sera. «Stiamo ricostruendo il Paese con l’aiuto del Pnrr. Dobbiamo chiederci che Italia vogliamo per il futuro. Certi settori con potenzialità e valore sociale particolari meritano uno sforzo straordinario. Il turismo in testa. Sia chiaro: non vogliamo puntelli per fare beneficenza alle imprese ma» sottolinea «interventi per consentire loro di stare sul mercato».

Interpellata sui bassi livelli di produttività delle imprese del turismo e dei servizi, «alziamoli con un’azione concertata tramite Stato, Regioni e associazioni di rappresentanza come la nostra che possono svolgere un ruolo importante. Penso per esempio anche ad un’azione di formazione mirata per i piccoli imprenditori per esempio sulla digitalizzazione, ma non solo. E poi per coloro che si vogliono mettere in proprio. Non dimentichiamo che nell’ultimo anno sono mancate all’appello 75 mila nuove imprese. La denatalità riguarda anche le nuove attività, e su questo bisogna intervenire».

Sul nodo delle concessioni balneari, «credo che il disegno di legge del governo sia equilibrato. La mappatura è importante perché ci porterà ad avere un quadro dei grandi impianti e dei piccoli. Dobbiamo partire dall’esistente. Teniamo conto che ci sono famiglie che vivono di queste attività. Se tolgo a questi imprenditori la sicurezza di continuare ad avere la loro impresa vado a ridurre la propensione a investire nell’impresa stessa».

«Servono certezze», afferma De Luise. Sul fronte fiscale, prosegue De Luise, «auspichiamo un intervento sulle aliquote Irpef, in particolare per la riduzione dello scaglione del 38%. Bisogna poi intervenire sul cuneo fiscale». Quanto alla riduzione dell’Irap, «non è la strada. Avvantaggia troppo le grandi aziende rispetto alle piccole». Infine, sul rischio di una chiusura nella quarta ondata di covid, «non possiamo permetterci nuove chiusure. Per il Paese prima ancora che per le nostre attività».

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