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Da Intesa Sanpaolo arrivano 120 miliardi fino al 2026 per le PMI e le micro-imprese | L’iniziativa

Intesa Sanpaolo mette in campo 120 miliardi di euro fino al 2026 per accompagnare Pmi e micro-aziende italiane, con un’attenzione specifica per il terzo settore, le filiere agroalimentari e il turismo.

L’obiettivo, spiega la banca, è favorire nuovi investimenti per la competitività del Paese, accelerando i processi necessari per il rinnovamento industriale, la transizione energetica e la digitalizzazione delle imprese.

Una serie di interventi che si inserisce tra le azioni di Cá de Sass a sostegno della realizzazione degli obiettivi fissati nel Pnrr, per i quali sono stati stanziati complessivamente oltre 410 miliardi di euro, come annunciato dal ceo, Carlo Messina.

“Vogliamo stimolare le aziende a investire. C’è anche un tema d’urgenza legato al Pnrr, il nostro obiettivo è agire d’anticipo”, ha esordito Anna Roscio, executive director sales & marketing imprese di Intesa Sanpaolo.

PLAFOND PER DIGITALE, EXPORT E TRANSIZIONE ENERGETICA

Dopo aver concluso con successo Motore Italia, il piano da 50 miliardi di euro messo a punto nel 2021 per sostenere la ripresa post-pandemica delle Pmi, la nuova azione della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, guidata da Stefano Barrese, da oggi si focalizza su tre ambiti prioritari: la transizione 5.0 e l’energia, lo sviluppo estero e nuovi mercati, il progresso digitale e la sicurezza, con strumenti di protezione e finanziari innovativi come il nuovo Cyber Loan.

Con il piano nasce poi Cresci Agri, la nuova linea di finanziamenti con durata fino a 30 anni dedicata allo sviluppo della produzione modulabile sul ciclo produttivo della filiera di appartenenza, oltre a prodotti per la copertura dai rischi sulle materie prime e a soluzioni ad hoc per l’efficientamento energetico e la crescita internazionale.

I PROTAGONISTI

Il programma è stato presentato da Intesa Sanpaolo in un evento che ha coinvolto ospiti dal mondo imprese come Luca Businaro, ceo di Novation Tech, Massimo Perotti, presidente e ceo di Sanlorenzo, e Josè Rallo, ad di Donnafugata, oltre a Valerio Perinelli, chief business officer di Sace.

Per Intesa Sanpaolo, l’executive director sales&marketing imprese, Anna Roscio, ha illustrato nel dettaglio l’iniziativa commerciale mentre il chief economist, Gregorio De Felice, ha presentato lo scenario per le imprese che puntano alla crescita.

In chiusura dei lavori Barrese ha sottolineato la rilevanza strategica degli investimenti sostenibili.

I NUMERI DEGLI ESPERTI

I ritorni degli investimenti in sostenibilità e in tecnologia sono significativi: secondo le stime della direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, le imprese manifatturiere con impianti in fonti di energia rinnovabile nel quadriennio 2019-2022 sono riuscite a superare meglio di altre la crisi energetica, mostrando una maggiore tenuta della propria redditività su livelli elevati.

Sempre tra il 2019 e il 2022 le imprese con investimenti 4.0 hanno registrato una crescita del fatturato doppia rispetto alle altre (+32,5% contro +16,6%) e, al contempo, un balzo della produttività, con il valore aggiunto per addetto salito di +13.000 euro (contro +5.000).

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