Il focus è sul Mediterraneo orientale e sulle sue risorse: un’area con un potenziale enorme nel campo della produzione del gas. Una regione che conosce più di una tensione. Per questo motivo la ‘diplomazia energetica’ può favorire i processi di stabilizzazione politica nel Mediterraneo, agevolando le potenzialità di sviluppo e crescita economica. Lo ha dichiarato l’ad di Eni, Claudio Descalzi, nel corso di un’intervista a Adnkronos Live.
“Il Mediterraneo orientale – ha argomentato Descalzi – è un’area importante per la produzione del gas. Noi abbiamo una grandissima opportunità di sviluppo per questa area. Se parliamo di approvvigionamento è vero che abbiamo la Russia e la Norvegia, però dobbiamo ricordare che il gas è una fonte energetica fondamentale per l’Italia ma anche per l’Europa. Allora la diversificazione diventa una componente essenziale e il Mediterraneo rappresenta un’alternativa fondamentale per tutta l’Europa”.
“In Egitto abbiamo degli impianti che possono portare gas. Abbiamo delle pipeline che connettono la Libia all’Italia e che un giorno potranno essere usate. In un mondo perfetto, che oggi a noi appare utopistico, il gas proveniente dall’Egitto potrebbe utilizzare le condotte libiche. Cose impossibili da dire in questo momento ma che, in termini potenziali, sarebbe assurdo non considerare. Parliamo di prospettive di investimento e di sviluppo. Parlo di Cipro, Libano, Israele. La diplomazia energetica – ha affermato l’ad di Eni – ha reso possibile la convergenza degli interessi di Egitto e Israele”.
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