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Maria Chiara Carrozza, presidente CNR: “Ora è il momento di mettere in pratica i fondi del PNRR sulla ricerca”

«È il momento di mettere in pratica il Pnrr». Lo ha detto la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, a margine della presentazione dell’installazione multimediale e multisensoriale “La scienza si fa in cento” che ripercorre la storia e le sfide scientifiche del Consiglio nazionale delle ricerche con uno sguardo verso il futuro. «Il Cnr, grazie al piano di rilancio in corso e grazie al Pnrr e a tutti i progetti di ricerca fondamentale che abbiamo vinto in questo momento, ha la responsabilità di portarli avanti nel modo migliore possibile. Dico spesso che il Pnrr è uno strumento per la transizione all’economia della resilienza. Significa sviluppare capacità di calcolo, infrastrutture digitali per il monitoraggio ambientale, laboratori dove possiamo sviluppare i vaccini del futuro, significa sviluppare quegli asset che poi saranno fondamentali per il Paese del futuro».

«Io scherzosamente dico che nei prossimi cento anni devono esserci solo presidenti donne» ha aggiunto Carrozza. «Questo significa che credo molto nella pari opportunità. Simbolicamente il fatto che io sia la prima presidente donna è anche un senso di rinnovamento e futuro. Ovvio che noi dobbiamo pensare al Cnr come una parte fondamentale del futuro nostro paese, e come il Cnr avrà un ruolo di leadership scientifica, leadership industriale, di progresso e di diplomazia scientifica».

«Le mostre di questo genere che rappresentano la storia della scienza e la storia dell’intreccio fra il Cnr e il mondo universitario, l’industria e il Paese» ha spiegato in merito all’esposizione nella sede dell’Ente «sono mostre che avvicinano le persone e i cittadini a capire e a comprendere i fenomeni dell’innovazione tecnologica, l’intelligenza artificiale, il patrimonio culturale, l’eredità culturale che stiamo vivendo, cosa significa fare degli archivi on line. Ci sono tanti aspetti che coinvolgono i cittadini, che sono una parte essenziale del nostro futuro, prima di tutto perché apprezzino la scienza e si avvicinino alla scienza ma anche perché il cambiamento climatico e la transizione ecologica pretendono nella cittadinanza un cambiamento nei comportamenti, un cambiamento importante e se si è parte di questo cambiamento si può veramente fare la transizione ecologica. Altrimenti» ha concluso «sarà solo un proclama».

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