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Tito Boeri (economista): «Ripresa? Troppo facile ottimismo in giro»

«Troppo facile ottimismo in giro» in merito alla ripresa. Lo afferma l’economista ed ex presidente dell’Inps, Tito Boeri, che spiega «dopo il rimbalzo di quest’anno e del 2022 cosa ci porta a concludere che cresceremo a un tasso del 2 per cento all’anno?».

«Le riforme? Dalle tasse alle pensioni «è il momento di metterle in moto più che di progettarle in astratto» sostiene Boeri.

«La Bce deve calibrare la politica monetaria su tutta l’Eurozona. Oggi c’è un’impennata dell’inflazione in molti paesi dell’area a partire dalla Germania e nessuno sa quanto possa durare nel tempo».

«È vero che ci sono la credibilità internazionale di Draghi e il contributo del Next generation Eu, ma sin qui ciò che ha tenuto bassi i costi del nostro debito pubblico sono stati soprattutto i massicci acquisti della Bce (che oggi detiene quasi il 30% del nostro debito). Se dovesse cambiare la politica monetaria, visto l’alto livello del debito che abbiamo raggiunto, per noi sarebbe un grosso problema».

Secondo l’ex presidente dell’Inps che ha rilasciato una intervista al quotidiano La Stampa «Su Quota 100 c’è la possibilità di affrontare la questione senza far aumentare il debito pensionistico».

E come si deve intervenire?

«Premesso che si è arrivati tardi – come al solito all’ultimo minuto, e questo è grave perché chi sta per andare in pensione ha bisogno di pianificare per tempo il proprio futuro – a mio giudizio» dice Boeri «bisogna fare cose semplici e che armonizzino i trattamenti anziché introdurre nuovi regimi ad hoc. Se la strada maestra tracciata da anni dal nostro Parlamento è andare verso il regime contributivo, perché non educare il paese a ragionare con quel sistema nell’uscire da Quota 100? Questo significa oggi poter andare in pensione prima dei 67 anni ovviamente prendendo una pensione un po’ più bassa di chi va dopo».

Mentre sul Reddito di cittadinanza dice: «Bisogna dare di più alle famiglie numerose, dove è annidata la povertà e di meno alle persone che vivono da sole, soprattutto dove il costo della vita è più basso».

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