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Stefano Besseghini (presidente Autorità per l’Energia): «Giusto un tetto nazionale al prezzo del gas»

Serve un «tetto al prezzo del gas europeo», mentre uno nazionale «è un grande rischio». Secondo il presidente dell’autorità per l’Energia, Stefano Besseghini. «Perché l’Italia non è il solo mercato», spiega in un’intervista al Corriere. «Se si fissa un prezzo del gas per l’Italia diverso dal mercato europeo, bisogna chiudere le consegne all’estero».

Ecco perché, secondo Besseghini, questa soluzione rischia di essere poco conveniente «per un Paese a vocazione manifatturiera». Un tetto europeo al prezzo del gas «sarebbe diverso». Questo perché «l’Europa nel suo complesso» spiega il presidente «è un solo grande compratore del prodotto, può provare a fare un prezzo».

Dopo la richiesta da parte di Mosca del pagamento del gas in rubli si va verso lo stop a maggio. «Credo che in effetti potrebbe accadere» dichiara Besseghini. «In questo caso il rischio di non riempire completamente gli stoccaggi potrebbe esserci. Bisogna vedere ciò che si riesce a recuperare dagli accordi che l’Italia ha già stretto e da quelli che si sta cercando di concludere».

Se molti degli accordi con gli altri Paesi non garantissero gas già da quest’anno, «in quel caso entreremmo quasi certamente in uno scenario di emergenza» spiega il numero uno di Arera, «quindi scatterebbe un protocollo che prevede dei distacchi di carico e delle prevalenze fra le utenze». Tenendo conto di uno stop dalla Russia, l’Italia avrebbe «almeno dieci settimane» di autonomia «mettendo in campo le riserve strategiche e ottimizzando i consumi», rivela Besseghini.

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