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Rischiamo di perdere 15 miliardi di investimenti in energia rinnovabile. Ma un decreto può salvarli | L’intervento di Giuseppe Argirò

Riportiamo di seguito l’intervento del vicepresidente di Elettricità Futura con delega all’Idroelettrico, Giuseppe Argirò.

«Assumo la Vicepresidenza di Elettricità Futura con la delega all’Idroelettrico in un momento storico complesso per il comparto energia e per il sistema idroelettrico in particolare. Desidero per questo ringraziare della fiducia e della stima il Presidente di Elettricità futura Agostino Re Rebaudengo e tutti i colleghi dei Consiglio Generale, per la responsabilità che mi hanno voluto attribuire. L’Idroelettrico è un asset strategico fondamentale per il Paese che va tutelato in ogni modo, poiché rappresenta una straordinaria risorsa nazionale, che abbiamo ereditato dalle generazioni precedenti, e che deve restare un patrimonio nazionale strategico per la sicurezza e l’indipendenza energetica dell’Italia, come rilevato puntualmente dal COPASIR, nella sua indagine sulla sicurezza energetica nazionale.

La produzione di energia idroelettrica nazionale oltre a rappresentare il 40% circa della produzione rinnovabile italiana, costituisce un sistema infrastrutturale rilevantissimo, per la sua preziosa funzione di laminazione delle piene, per la sua funzione di stoccaggio e regolazione della risorsa idrica, per i suoi usi plurimi. È urgente la necessità di avviare nuovi ingentissimi investimenti per aumentare l’efficienza del parco idroelettrico esistente. Gli operatori italiani, per la stragrande maggioranza peraltro riferibili ad azionisti pubblici, sono pronti ad investire 15 miliardi di euro e sono pronti ad avviarli immediatamente.

Nella bozza di Decreto “Sicurezza Energetica”, grazie alla positiva sensibilità del Ministro #PichettoFrattin è presente una misura che prevede la facoltà per le Regioni di riassegnare le concessioni approvando un piano di investimenti sugli impianti e sul territorio promosso dagli attuali titolari. Nessun paese europeo ha messo a gara le concessioni idroelettriche, tutti prevedono rinnovi senza procedure competitive, se non addirittura concessioni illimitate, per gli operatori nazionali. In considerazione del fatto che il 69% delle attuali concessioni scadrà nel 2029, se tale previsione normativa non verrà approvata, è del tutto evidente che gli investimenti slitteranno di almeno 10 anni da oggi a causa delle procedure amministrative, progettuali e autorizzative complesse oltre che dei potenziali contenziosi.

Se approvata, questa previsione normativa consentirà, un rilancio immediato degli investimenti, offrendo uno straordinario contributo alla #sicurezzaenergetica per famiglie e imprese, garantendo un contributo all’adattamento ai #cambiamenticlimatici. #Elettricitàfutura auspica fortemente l’approvazione di questa norma che favorirà gli investimenti delle aziende italiane concessionarie e la difesa di asset fondamentali. In questo contesto e con questi obiettivi continuerò a garantire il mio impegno assoluto per questo gigante energetico green, tropo spesso dimenticato e dato per scontato, che rappresenta e rappresenterà ancora per moltissimi anni un asset strategico per il Paese e per la sua sicurezza energetica».

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