“Le attuali procedure di dissesto e di riequilibrio finanziario pluriennale hanno prodotto danni profondi al tessuto economico del Paese.
Centinaia di imprese, spesso piccole e medie, sono state travolte dai mancati pagamenti di comuni e società partecipate, con effetti a catena su occupazione, credito e fiducia nel mercato.
Ogni fallimento d’impresa legato a un dissesto comunale rappresenta non solo un costo economico, ma una ferita sociale che indebolisce interi territori e ne accelera lo spopolamento.
È per questo che la riforma del Tuel non è più rinviabile: occorre un sistema che garantisca certezza del diritto, sostenibilità dell’equilibrio di bilancio e tutela effettiva dei creditori”.
Così Antonio Borraccino, fondatore del Gruppo Collextion, attivo nel mercato italiano dei crediti verso la Pubblica Amministrazione.
“La revisione del Tuel è un passaggio strategico e non più procrastinabile.
È stato stratificato da interventi disomogenei, talvolta reattivi, raramente sistemici.
Una riforma organica può finalmente rimettere ordine, ricomporre le frammentazioni e restituire chiarezza su funzioni, prerogative, responsabilità e governance.
Solo adottando un approccio orientato ai risultati potremo liberare valore ed energie.
Innovazione e digitalizzazione sono la chiave per una crescita sostenibile e per assicurare pari opportunità a tutti i territori.
Gli enti locali hanno un ruolo decisivo in questa transizione: occorre dar loro norme chiare e strumenti adeguati per affrontare, con autonomia e responsabilità, le trasformazioni economiche e sociali che stiamo vivendo”, conclude.








