Flessibilità “valore decisivo” per il settore turistico in questa fase che resta caratterizzata da “un clima di incertezza: le prenotazioni cancellabili sono un punto di forza vero. Così come garantire standard di sicurezza sanitaria elevati”. Ma più in generale, secondo Alberto Yates, ad di Booking.com per l’Italia in una intervista a La Stampa “cambia l’idea stessa di soggiorno”.
“Già si vede una tendenza a soggiorni più lunghi: si resta di più in struttura, che sia hotel o altro, perché lo si può fare anche lavorando, non serve per forza rientrare in città. Dall’altra parte difficilmente il segmento business tornerà ai livelli di prima. Quindi, ad esempio, immagino strutture con meno sale congressi e più spazi attrezzati per lo smart working”.
E poi l’utilizzo sempre più esteso dei dati: “le strutture ora sanno se a interessarsi a loro, anche senza poi prenotare, sono famiglie, coppie, giovani, clienti business. E se lo fanno da smartphone, tablet o pc. In questo modo possono capire meglio a quali target rivolgersi. Un esempio: se diciamo a un hotel che viene cercato soprattutto da famiglie, farà meglio a caricare sul portale più foto della piscina e del parco anziché della sala convegni”, spiega.