Nel ventesimo anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle, Franco Frattini, per 5 anni a capo del Comitato parlamentare di controllo sui servizi, poi ministro delegato all’Intelligence, dal 2002 titolare degli Esteri con le guerre in Iraq e Afghanistan e la crisi degli ostaggi, ha ripercorso gli attacchi sventati in questi due decenni.
«Da Commissario Ue alla Sicurezza con gli attentati a Madrid e Londra, ci concentrammo sul traffico aereo, evitando attacchi fatali» spiega Frattini , in un’intervista a Il Messaggero. «Tracciammo i telefonini dei terroristi, uno fu pizzicato nel call center della Stazione Termini. Un altro attraversò Olanda, Belgio e Francia prima d’essere intercettato a Milano da una pattuglia della Questura. Altro che privacy dei cellulari».
Sulla rimozione del segreto sui documenti dell’11 settembre, Frattini non si aspetta sorprese: «Sappiamo sostanzialmente tutto, compreso il segreto di pulcinella che i talebani erano stati armati dalla Cia per cacciare i sovietici. Non credo però che sarà mai tolto il segreto sulle famose 25 pagine coi nomi di quanti nel Golfo diedero protezione al pool di attentatori».
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