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Zeno D’Agostino, autorità portuale di Trieste: “Un algoritmo non regoli le concessioni dei Porti” | L’analisi

C’è un principio che nell’ambito portuale mette tutti d’accordo, ministro delle Infrastrutture, Autorità dei porti, operatori economici: non può essere un algoritmo a stabilire le concessioni portuali.

Il problema è noto nell’ambiente e aveva creato più di un malumore ma oggi il presidente dell’Autorità portuale di Trieste (e dei porti europei, Espo) Zeno D’Agostino, lo ha portato alla ribalta nel corso dell’Adriatic Sea Summit, un evento sui trasporti e la logistica organizzato dalle testate giornalistiche Il Piccolo, Il Secolo XIX e l’Avvisatore marittimo.

“Quando è stato appurato che una concessione ha un ruolo fondamentale per la strategia di visione complessiva politica del Paese, non ha senso logico che a fare una valutazione fondamentale delle concessioni portuali sia un mero algoritmo”, ha detto lapidariamente.

Il riferimento è all’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Art), indicata come ente che, a partire dal primo gennaio 2024, regolerà le concessioni portuali e lo farà con un algoritmo.

“Continuiamo a dirci ai convegni che alcune concessioni dei porti hanno un valore strategico, geopolitico, politico importante – ha incalzato D’Agostino – poi però le scelte strategiche sono date a un soggetto indipendente che nulla ha a che vedere con la visione geopolitica del governo”.

La vicenda non ha una storia lunga: in dicembre era stato elaborato un intervento normativo che non aveva però riscosso il favore di Bruxelles.

Non era un passaggio formale: senza una regola specifica non si sarebbe sbloccato il pagamento di una rata del Pnrr.

Dunque le autorità italiane hanno individuato il sistema di Art che ha ricevuto il consenso dell’Ue, sbloccando la rata.

L’obiezione di D’Agostino incontra il favore anche del ministro Matteo Salvini che in videocollegamento nell’ ambito della riforma del sistema portuale annuncia un intervento sulle concessioni: “Non entro nel merito, ma non può essere un algoritmo o un’authority a decidere”.

E visto che la riforma sarà pronta entro il 2023, è possibile una modifica del sistema prima che esso entri in vigore.

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