E’ chiaro, da tempo. Ducati non è più al centro delle strategie di Volkswagen, gruppo che in Italia controlla anche Lamborghini.
Ma in questi giorni, secondo le ultime indiscrezioni, il gruppo di Wolfsburg avrebbe accelerato le pratiche e starebbe intrattenendo dei colloqui preliminari con possibili acquirenti. L’idea sarebbe quella di raggiungere almeno un’intesa preliminare per novembre in vista dell’incontro di pianificazione in cui saranno valutati anche i destini di Lamborghini e Bugatti.
Un’incognita sulla riuscita di un eventuale accordo potrebbe però essere il fattore prezzo, che già in passato ha influito sulla riuscita del deal con Harley Davidson, poco propensa a sborsare per la casa di Borgo Panigale (parte dell’universo Audi) gli 1,67 miliardi richiesti.
Poco dopo invece era stata l’opposizione dei rappresentanti dei lavoratori nel consiglio di sorveglianza di Wolfsburg a bloccare un nuovo processo di vendita che aveva attratto il tandem Bajaj Auto-Ktm e fondi come Bain, Polaris, Pai e Investindustrial. Quel che è certo, però, è la necessità di riassetto avvertita dal ceo Herbert Diess.
Innanzitutto perché tramite alcune operazioni straordinarie, tra cessioni e quotazioni, potrebbe provare ad avvicinare una capitalizzazione di 200 miliardi. In secondo luogo, alla luce delle strategie di elettrificazione, che mal si concilierebbero, secondo il gruppo, a marchi di nicchia come Ducati, Lamborghini e Bugatti, legati a un pubblico poco interessato alla trazione elettrica. Nel 2019 Lamborghini ha venduto 4.554 veicoli, mentre Bugatti 82.
In quest’ottica, invece, le strategie del colosso puntano a una produzione di massa di auto elettriche, stoppando dal 2026 la produzione di auto tradizionali a combusione.