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Vendere l’anima (in Ucraina) | L’analisi di Paolo Mieli

Per carità, commenta sul Corriere della Sera Paolo Mieli, lasciamo stare la Conferenza di Monaco. Quel summit di fine settembre del 1938, che consegnò la Cecoslovacchia a Adolf Hitler in cambio di una «pace» alquanto illusoria, ebbe quantomeno una sua dignità.

È possibile che personaggi del calibro di Édouard Daladier e Neville Chamberlain non fossero del tutto consapevoli dell’errore che stavano compiendo. Lo stesso Benito Mussolini cercò di ritagliarsi un ruolo distinto da quello di Hitler.

Adesso invece, a seguito della telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, di dignitoso c’è assai poco.

Il Presidente degli Stati Uniti appare deciso ad infierire contro Volodymyr Zelensky trattato come un postulante da tenere fuori dalla porta. E che, quando verrà il momento, dovrà pagare, per l’aiuto ricevuto, un lauto compenso in «terre rare». Poi verrà cacciato in malo modo.

Per gli europei sarà leggermente diverso. Considerati chiacchieroni e inconcludenti, per di più accusati di essersi pomposamente accodati a Joe Biden, verranno comprati, al momento opportuno, con qualche dazio in meno. Magari ci sarà qualche «terra rara» anche per qualcuno di loro. Qualora se ne avverta il bisogno. Ma forse non sarà necessario neanche quello.

Al momento gli statisti d’Europa chiedono solo di essere fatti accomodare al tavolo delle trattative. Verranno accontentati, a giochi ben definiti, con qualche strapuntino aggiunto in extremis. Ma in modo da sottolineare bene la loro irrilevanza. Del resto, sono anni che blaterano di «esercito europeo» senza fare un solo passo avanti per dar vita a qualcosa del genere.

Ovviamente questo discorso non riguarda i leader dei Paesi che confinano con la Russia o che temono di essere investiti dall’onda putiniana. Onda che, Nato o non Nato, puntualmente troverà il modo di investire l’Europa del Nord.

Per quel che riguarda l’Italia si distingue da questo clima di resa generalizzata il capo dello Stato Sergio Mattarella. Lo fa ogni volta che può e (dopo le offese che per questo ha dovuto subire) la storia gliene darà atto.

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