Alla faccia della pandemia, il mercato immobiliare statunitense gode di ottima salute. I prezzi delle case continuano a salire, alimentati dalla forte domanda e da un’offerta limitata. Le vendite di case esistenti, che costituiscono la maggior parte del mercato immobiliare, secondo l’Associazione nazionale degli agenti immobiliari, sono cresciute a ottobre al livello più alto dal 2006.
I tassi sui mutui ai minimi storici hanno alimentato la domanda, mentre l’offerta di case in vendita è rimasta bassa, soprattutto di quelle a prezzi accessibili. A ottobre, scrive MF, secondo l’indice Standard & Poor’s/Case-Shiller, la componente sull’intera nazione è salita dell’8,4% su base annuale (dopo il +7% di settembre), un ritmo di crescita dei prezzi che non si vedeva dal marzo 2014. Il dato relativo alle venti maggiori città è salito del 7,9% rispetto a un anno prima, dopo il +6,6% del mese precedente; le attese degli analisti erano per un +6,9%.
La componente relativa alle dieci principali aree metropolitane è salita del 7,5%, dopo il +6,2% del mese precedente. Su base mensile, il dato ha registrato un incremento dell’1,4% per le dieci città più popolate e per l’intera nazione e dell’1,3% per le prime venti città.
Tra le città per le quali Case-Shiller fornisce i maggiori rialzi dei prezzi su base annua si sono registrate Phoenix, Seattle e San Diego, con aumenti rispettivamente del 12,7%, 11,7% e 11,6%. Da notare che Phoenix è al primo posto per il diciassettesimo mese consecutivo. Su base mensile, invece, è stata l’area di New York City a registrare il maggior aumento dei prezzi (+1,9%), seguita da Phoenix, San Diego e Tampa, tutte a +1,7%.