La crisi energetica deve essere affrontata come l’emergenza sanitaria: insieme. Lo sostiene il presidente del CNEL, Tiziano Treu, che nel commentare il parere approvato all’unanimità dall’Assemblea durante l’ultima riunione ha aggiunto: «nessun Paese può agire in proprio mettendo in campo iniziative singole per il contrasto al caro energia». Il testo contiene le proposte del CNEL sulla Comunicazione COM (2022) 360 final “Risparmiare gas per un inverno sicuro” della Commissione Europea in cui è illustrato il nuovo piano europeo di diversificazione energetica e di riduzione della domanda di gas.
«Le risorse stanziate dal decreto “Aiuti-ter” non appaiono congrue alle reali necessità del Paese. Il CNEL esprime preoccupazione sulla questione energetica e indica due priorità: queste risorse devono essere erogate con celerità e senza complicazioni burocratiche, la loro ricaduta sia indirizzata innanzitutto alle fasce sociali più deboli, sulle quali maggiormente impatta l’impennata dei prezzi dei beni di prima necessità» è scritto nel parere.
«Accanto alle misure straordinarie da varare nelle prossime settimane per affrontare l’emergenza, è necessario identificare le azioni strutturali da introdurre oggi per dispiegare effetti nel medio e lungo termine», si legge ancora nel documento che precisa: «Nello specifico, come richiesto dalla Commissione Europea, il Governo deve dotarsi di un piano di azione nazionale preventivo basato su una adeguata valutazione dei rischi secondo la scala di tre livelli (preallarme, allarme, emergenza)».