Ne aveva già previsti 3500 nei mesi scorsi, adesso la britannica Virgin Atlantic rilancia e annuncia altri 1150 esuberi, fino a un totale di quasi 5000, poco meno della metà dell’organico di 10.000 dipendenti d’inizio 2020. La misura arriva malgrado il via libera in tribunale – con il no a un ricorso presentato da alcuni concorrenti – a un piano di salvataggio da 1,2 miliardi di sterline per il vettore. Piano che prevede fra l’altro l’iniezione immediata da 400 milioni di capitali liquidi freschi, assicurati per metà dal patron Richard Branson e per il resto da aiuti garantiti dal governo britannico e da quello americano.

I finanziamenti in cantiere dovrebbero mettere al riparo la sopravvivenza di Virgin Atlantic almeno nei prossimi 18 mesi, ma il management ha fatto sapere che è vitale anche un parallelo “taglio di costi” ulteriore per affrontare una fase in cui parte i voli turistici intercontinentali – core business della compagnia – continuano a essere penalizzati pesantemente. E parte della flotta resta a terra.