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Tito Boeri e Roberto Perotti su Repubblica: «Errore provvedimenti così restrittivi senza indennizzi immediati. Ritardi incomprensibili»

L’ultimo Dpcm ha almeno due vizi di fondo cui occorre rimediare al più presto. Ne parlano su Repubblica Tito Boeri e Roberto Perotti.

«Il primo è il più grave. I provvedimenti adottati domenica imporranno la chiusura parziale o totale di quasi 400 mila imprese, che danno lavoro a più di 1 milione di dipendenti. È stato un errore prendere provvedimenti così restrittivi senza contestualmente prevedere, nello stesso decreto, indennizzi per le categorie colpite. Era importante dare un segnale immediato. Il contributo a fondo perduto alle imprese che già avevano fatto domanda con il dl Rilancio sarà erogato in automatico entro metà novembre. Per le altre imprese si parla di fine anno. Sono ritardi incomprensibili. Bisognerà poi evitare l’interruzione dei pagamenti alle imprese quando la dotazione del fondo per le partite Iva è stata raggiunta. Il secondo errore è non avere indicato quali parametri e dati oggettivi hanno spinto il governo a prendere provvedimenti draconiani. Solo la trasparenza può aiutare a creare consenso. Per esempio, ogni giorno vengono comunicati i numeri delle terapie intensive, ma non quanti vi entrano e quanti ne escono. I due casi hanno potenzialmente implicazioni molto diverse. Il tasso di aumento dei ricoverati in terapia intensiva sembra stia calando. Se ciò è dovuto a una diminuzione delle entrate, la causa potrebbe essere gli effetti positivi delle ultime restrizioni (buona notizia) oppure un irrigidimento dei criteri di ammissione per evitare un intasamento (cattiva notizia); se invece è dovuto a un aumento delle uscite, ciò potrebbe suggerire che sono migliorate le cure o, al contrario, che è peggiorata la composizione dei ricoverati. Questi ed altri dati sono certamente disponibili al ministero della Salute. Perché non metterli a disposizione di tutti gli esperti per una verifica indipendente?».

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