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Sul caso Ita Airways incide la posizione di Aponte e MSC | Il retroscena

C’è una doppia lettura, secondo fonti vicine al dossier, dietro lo sfogo della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni sullo stallo “oggettivamente curioso” a Bruxelles dell’iter per le nozze Ita-Lufthansa.

Da una parte, le fonti riferiscono di un pressing di Lufthansa su Palazzo Chigi, perché difenda l’operazione in Europa.

Dall’altra, ci sarebbe nel governo il timore che le nozze italo-tedesche si scontreranno con azioni di disturbo da parte di altre compagnie e che il prezzo da pagare, in termini di contropartita, finisca per essere troppo alto.

Consapevolezza che starebbe aprendo una riflessione ancora più profonda, tra Mef e Chigi, sul rientro in campo di Gianluigi Aponte.

Nell’intervista rilasciata da Diego Aponte, figlio di Gianluigi e presidente di Msc, a MF-Milano Finanza il 5 settembre scorso, emerge la disponibilità a tornare in partita: “Se la presidente Meloni ci chiama, noi siamo pronti”.

La soluzione italiana consentirebbe anche di superare la soglia del 41% del capitale, oltre la quale Lufthansa ha messo in chiaro di non voler salire fintanto che Ita non sarà tornata profittevole.

I dubbi del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sull’effettiva percorribilità di questa soluzione riguarderebbero però l’obbligo di tenere fede agli impegni sottoscritti con Lufthansa, che si farà carico di un aumento di capitale da 325 milioni di euro.

Al momento, perciò, l’ipotesi Aponte sarebbe destinata a concretizzarsi solo se fossero i tedeschi a sfilarsi, o con il loro accordo, in forza delle prelazioni previste dal contratto col Mef, a fare spazio a Msc, ricreando quel tandem dal quale Aponte si era sfilato a novembre 2022 “non ravvisando le condizioni” per andare avanti.

In attesa della notifica alla Commissione Europea, le questioni aperte dell’accordo italo-tedesco sono molte.

Una delle più discusse e sensibili per la valutazione dell’Antitrust Ue è legata agli slot di Linate, seguita con attenzione anche dai concorrenti.

Il presidente di Wizz Air, Robert Carey, intervistato da MF-Milano Finanza, ha definito quella che si creerebbe nello scalo milanese con le nozze Ita-Lufthansa “una presenza che non ha eguali in nessun altro aeroporto europeo”.

L’altra, più interna, riguarda invece la posizione degli ex dipendenti Alitalia, che chiedono il reintegro.

In 77 l’hanno ottenuto, in forza di una sentenza della Corte d’Appello del Tribunale di Roma, che ora potrebbe rappresentare un precedente per un altro migliaio di dipendenti.

I reintegri a catena metterebbero in dubbio la discontinuità di Ita rispetto alla vecchia Alitalia, condizione posta allora da Bruxelles per la creazione della newco.

Intanto, il commissario Ue, Paolo Gentiloni, tirato in ballo da Meloni, si è sfilato dalle polemiche ma ha assicurato che affronterà la questione Ita-Lufthansa “nell’ambito delle responsabilità collegiali della Commissione. Penso che il governo abbia lavorato molto per individuare questa soluzione e confido nel fatto che la Commissione europea riconosca l’importanza di questo”.

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