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Stefano Laporta, Presidente Ispra: “L’aumento della temperatura del pianeta non è più reversibile” | Stati Generali della Ripartenza

Stefano Laporta, Presidente Ispra, ha moderato e diretto il Panel “I cambiamenti climatici e i prossimi scenari: salute, economia e territori” agli Stati Generali della Ripartenza organizzati a Bologna dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia. Riportiamo di seguito il suo intervento introduttivo.

“Parto da una riflessione su quello che diceva Jacovo Morrone sulla Commissione Bicamerale sul ciclo dei rifiuti. E’ stata istituita per la prima volta nella XII legislatura, siamo alla XVIII legislatura, quindi vuol dire che sono 25 anni che il tema viene portato all’attenzione del Parlamento e quindi dobbiamo fare ancora un tratto di strada per poterlo risolvere.

Il tema dei cambiamenti climatici attraversa ormai trasversalmente le nostre vite, la nostra quotidianità. In tutti i panel che ci sono stati, si è parlato di cambiamenti climatici.

La realtà ci dice che la temperatura globale del pianeta in pochissimi anni è andata rapidamente aumentando, tanto che l’obiettivo dell’Accordo di Parigi è di contenerla entro i due gradi. Le Cop successive hanno limato questo obiettivo e lo hanno portato a 1,5 gradi.

Il contenere significa che l’aumento delle temperature che c’è stato fino ad oggi non è più reversibile. E quindi facciamo i conti con una realtà diversa. La presidente del CNR, Carozza, diceva ieri che bisogna prestare attenzione al fatto che non è il pianeta che sparirà, ma saremo noi esseri umani a non essere più in grado di resistere alle nuove condizioni di vita del pianeta.

Ed è altrettanto certo il legame con tutti gli aspetti della vita sociale e da questo vorrei partire con una considerazione sull’evento alluvionale che ha colpito la Romagna la scorsa primavera e che ancora una volta ci ha fatto riflettere sulla trasversalità del tema ma anche sull’impatto concreto, diretto e indiretto, che poi gli effetti dei cambiamenti climatici hanno sulla vita di tutti noi.

Troppo spesso ci si dimentica che la seconda R del PNRR indica il termine Resilienza, è un acronimo fortemente voluto, che va collegato, il collegamento tra la resilienza e la ripartenza come capacità di resistere e di fronteggiare un cambiamento è fondamentale perché la ripartenza non sia poi sterilizzata. È chiaro che bisogna parlare di tante transizioni contemporaneamente, quella ecologica, quella ambientale, quella energetica, quella culturale, tutte cose necessarie per affrontare i cambiamenti climatici nell’ottica dello sviluppo sostenibile.

Infatti, l’impatto dei cambiamenti climatici incide su tutti gli scenari di vita. C’è solo una parola che penso possa riassumere questi concetti, ed è sostenibilità, che deve dispiegarsi in tutti i settori e gli ambiti di vita”.

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