Un anno di pandemia ha riportato in rosso i conti di Saipem, dopo l’utile riconquistato nel 2019. È l’amara constatazione dell’Amministratore Delegato Stefano Cao, che ricorda come a fine 2019 la musica fosse ben diversa.
Dal ritrovato utile di 12 milioni, Saipem è passata ad una perdita netta di 1,13 miliardi a fine 2020, seppure a seguito di oneri e svalutazioni per 868 milioni di euro, con un risultato netto rettificato negativo per 268 milioni.
Nel 2019 era in attivo per 165 milioni, mentre la perdita del quarto trimestre è stata di 58 milioni. In calo da 9 a 7,34 miliardi i ricavi preliminari, ma Cao vede una «luce in fondo al tunnel» con i nuovi ordini per 8,65 miliardi, a fronte dei 17,63 miliardi del 2019, che fanno salire il portafoglio residuo da 24,77 a 25,29 miliardi, incluse le società non consolidate.
In calo rispetto al terzo trimestre l’indebitamento finanziario netto, sceso a 872 milioni di euro ante Ifrs 16 e a 1,2 miliardi post Ifrs 16, a cui si associa una disponibilità di cassa “robusta” per oltre 2 miliardi di euro.
Secondo Cao, Saipem è «ben posizionata per una ripresa nel breve termine guidando un nuovo paradigma dell’energia». «Non c’è transizione energetica senza il gas, dove abbiamo una posizione importante – aggiunge – e siamo in una posizione leader verso l’energia verde e le infrastrutture».
Nel 2020, spiega, il Gruppo ha saputo resistere agli effetti della pandemia «preoccupandosi prima di tutto della salute dei propri dipendenti e della tenuta della struttura finanziaria». «Abbiamo ridotto costi per 190 milioni e gli investimenti per 280 milioni», afferma, precisando che questi non scompaiono dal piano ma sono solo rinviati.
Nel frattempo, Saipem si è preparata per la tanto attesa ripresa economica, che la vedrà in una «posizione privilegiata per concorrere da protagonista all’acquisizione dei nuovi progetti green e infrastrutturali».
Per ora ha avanzato «proposte concrete all’interno dei piani di ripresa supportati dal Next Generation Eu», ma da tempo è impegnata nella transizione energetica e nella diversificazione e nel 2020 ha chiuso il 90% dei nuovi contratti slegandoli dal prezzo del petrolio.
In agenda anche l’acciaio verde in squadra con Danieli e Leonardo. Saipem è inoltre pronta a proporre all’estero un progetto come il tunnel sottomarino galleggiante per l’attraversamento dello Stretto di Messina, ma la Borsa, distratta forse dal rosso e dal prezzo del greggio, ha abbassato il pollice, decretando un calo del titolo del 9,28% a 2,39 euro, riportandolo al livello dello scorso 14 gennaio.