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Sindacati in piazza il 18 settembre. Landini (segretario Cgil): «Rilanciamo il lavoro di qualità, i diritti, l’equità e la giustizia sociale»

Sindacati di nuovo in piazza “per ripartire dal lavoro”. Cgil, Cisl e Uil si preparanno alla mobilitazione del 18 settembre, che vedrà iniziative in tutte le regioni, e rilanciano proposte, obiettivi e confronti, a partire con il governo. Mentre il Paese fa i conti con la mannaia della pandemia sull’occupazione, anch’essa “un’emergenza” con migliaia di posti di lavoro già persi nonostante il blocco dei licenziamenti, e altri 200 mila a rischio tra le “troppe” vertenze aperte. E l’avvertimento ad evitare che esploda “un’ingestibile crisi sociale”.

“C’è da dare una svolta decisa alla gestione delle circa 150 grandi vertenze nazionali, che coinvolgono circa 200mila lavoratori”, dall’ex llva ad Alitalia, da Whirlpool a Blutec fino ad una “fitta platea di Pmi colpite dal crollo della domanda interna oltre che dell’export”, avverte il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra. Al centro della mobilitazione tante le questioni considerate prioritarie: riforma degli ammortizzatori sociali e del fisco con la lotta all’evasione, diritto all’istruzione e ad una scuola sicura, investimenti ed utilizzo di “tutte” le risorse europee, politiche industriali e, ora soprattutto, il rinnovo del contratti. In ballo ci sono i contratti della Pa e del settore privato, dai metalmeccanici alla sanità privata fino all’alimentare, dove ad oggi si registra la spaccatura più ampia.

Il 18 settembre “saremo in piazza per il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro pubblici e privati, per contrastare l’intransigenza di Confindustria e per una legge sulla rappresentanza, che cancelli i contratti pirata e dia valore generale alle norme, ai diritti ed ai salari dei contratti nazionali”, afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dicendo basta alla precarietà e rilanciando “il lavoro di qualità, i diritti, l’equita e la giustizia sociale”. Cambiando, dunque, le politiche economiche ed il modello di sviluppo. Nel Paese “c’è un’emergenza occupazionale da affrontare: ci sono troppe vertenze aziendali per le quali bisogna trovare soluzioni immediate e c’è l’urgenza di approntare una riforma degli ammortizzatori sociali, fondata sulle politiche attive del lavoro, per scongiurare i rischi di un’ingestibile crisi sociale”, ammonisce il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Che insiste sulla necessità di “un utilizzo efficace delle risorse del Recovery fund” e sulla richiesta al Governo “di convocarci per un confronto”.

Altro tema che resta sullo sfondo è quello della regolazione dello smart working attraverso la contrattazione (il suo utilizzo andrà avanti senza che serva un accordo tra le parti fino alla fine dello stato di emergenza, il 15 ottobre), su cui si aprirà il tavolo con la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, nell’incontro già programmato per il prossimo 24 settembre. Per i sindacati, inoltre, non si può non avviare la discussione su un progetto che guardi al futuro e al rilancio del Paese. Venerdì prossimo “saremo nelle piazze per l’apertura di una stagione nuova, di vero dialogo e collaborazione sociale nella definizione delle riforme necessarie alla ripartenza. A cominciare dalla prossima legge di Bilancio bisogna costruire insieme un Progetto-Paese”, sottolinea Sbarra. La mobilitazione vedrà la presenza di Landini in piazza a Napoli, Furlan a Milano e Bombardieri a Roma.

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