Si trascinava ormai da 16 anni, durante i quali alla guida di Enel si sono avvicendati ben tre amministratori delegati, la vicenda del rigassificatore di Porto Empedocle (Agrigento), che ora sembra arrivata alla svolta.
La Regione Sicilia, infatti, ha concesso all’Enel la proroga di fine lavori, scaduta nel 2020, estendendola al 2028, termine in linea con i quattro anni stimati per realizzare l’infrastruttura.
A comunicarlo all’amministratore delegato Flavio Cattaneo è stato il presidente della Regione Renato Schifani in un incontro a Roma.
Adesso che l’opera è sbloccata, scrive MF-Milano Finanza, si tratterà di prendere un’altra decisione: venderla, come aveva ipotizzato Francesco Starace (predecessore di Cattaneo), o mantenerla nel gruppo come asset chiave per la sicurezza delle forniture e la costruzione del futuro hub del gas del Mediterraneo.
Il terminale onshore di Porto Empedocle prevede una capacità di 8 miliardi di metri cubi l’anno, circa 28 milioni al giorno.
In un colpo solo la capacità di rigassificazione nazionale salirebbe del 30%.
Gli investimenti sono stimati in circa 1,5 miliardi di euro.
Decisivo sarà il passo che potrà fare il governo.
Inserire il rigassificatore siciliano come opera di interesse strategico (al pari di quanto avvenuto per quelli galleggianti di Snam) nel nuovo decreto Energia, atteso la prossima settimana, sarebbe la prima condizione per garantire la remunerazione dell’investimento, che necessita di un meccanismo tariffario ad hoc.
Di certo la proroga mette il punto a una storia infinita.
Era luglio 2007 infatti quando Enel, allora guidata da Fulvio Conti, aveva perfezionato attraverso la controllata Enel Trade l’acquisizione del 90% della società Nuove Energie, titolare del progetto del rigassificatore, con investimenti stimati in oltre 600 milioni di euro ed entrata in esercizio non più tardi del 2011.
Il resto è cronaca, fino al via libera di ieri.
Intanto in un’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato Enel ha fatto il punto sul Pnrr.
Nicola Lanzetta (direttore Italia del gruppo) ha detto che l’impegno è di 3,8 miliardi di euro, concentrato per quasi 3,5 miliardi sulle reti di distribuzione. In ambito RePowerEu rientrano 900 milioni per le smart grid.