Sul Giornale Carlo Lottieri parte dai pessimi dati sulla produzione industriale di dicembre per invocare politiche governative più liberiste sul fronte economico.
“Il crollo della produzione industriale deve indurre a qualche riflessione, anche in considerazione del fatto che il governo Meloni ha cercato di fare il possibile per uscire da una stagione di elargizioni clientelari e spese facili.
L’impegno dell’Italia sul fronte dei conti pubblici ha avuto apprezzamenti di vario tipo a livello internazionale, ma oggi si deve constatare che una cosa sono le finanze statali e cosa assai diversa è la situazione reale dell’economia produttiva. Su questo fronte s’è fatto poco o nulla.
L’Italia ha urgente bisogno di veder ridurre la pressione fiscale e cancellare intere biblioteche di norme che intralciano l’imprenditoria.
Se non si comprende che la nostra prima emergenza è connessa al fatto che negli ultimi trent’anni non siamo cresciuti, non è possibile avere una politica all’altezza dei tempi.
Per giunta, il mondo sta cambiando velocemente. Un anno fa l’Argentina ha compiuto una svolta fondamentale e qualcosa di diverso, ma non del tutto irrelato, è accaduto in quella che resta l’economia più importante: gli Stati Uniti.
Giorgia Meloni ha saputo abilmente accreditarsi quale interlocutrice privilegiata di Javier Milei e di Donald Trump, ma adesso è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti, imprimendo una svolta sul piano delle politiche economiche.
È sempre più necessario, in effetti, che il tema dell’economia reale sia in cima alle preoccupazioni del governo.
Per compiere questo cambio di passo è urgente però uscire dalle logiche variamente interventiste (e tipicamente europee) ed essere parte attiva dei cambiamenti in atto nel continente americano.”