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Luigi Sbarra (segretario CISL): «Sulle pensioni bisogna prevedere libertà di uscita da 62 anni o 41 anni di contributi»

Pensioni a partire da 62 anni o 41 di contributi. Serve «un sistema previdenziale più flessibile» che sia «garanzia per giovani e donne, estendere la platea dei lavori usuranti e gravosi, sostenere la previdenza integrativa». Questo è quanto afferma il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra in un intervento su La Stampa.

«Poi» aggiunge Sbarra «c’è la sfida degli investimenti, a cominciare da un’accelerazione partecipata del Pnrr, per continuare su formazione, occupabilità, politiche attive, nuove strategie industriali che intercettino le grandi transizioni digitali, ecologiche e ambientali. Servono nuove tutele e nuove responsabilità per rilanciare occupazione e produzioni, verso un nuovo Statuto della persona nel mercato del lavoro».

«Occorre affrontare il tema dello sviluppo del Mezzogiorno e sciogliere i nodi decisivi degli interventi infrastrutturali del sistema dei trasporti, delle nuove fonti energetiche, dei rigassificatori, degli impianti di estrazione, rinnovabili, delle opere pubbliche bloccate per decenni dai troppi professionisti del no. C’è un progetto-Paese da definire insieme, con il contributo attivo del sindacato e del mondo delle imprese; un fronte sociale riformatore da coinvolgere nel cantiere dell’Italia che verrà. Vediamo un clima elettorale conflittuale, incattivito, con molte forze politiche impegnate più a delegittimarsi a vicenda che a sviluppare contenuti e proposte».

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