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Carla Ruocco (presidente Commissione sistema bancario): «Ue dia più tempo su Mps, con Unicredit è svendita»

La Banca Monte dei Paschi di Siena ha bisogno di una proroga rispetto ai termini imposti dall’Europa. Questo il parere di Carla Ruocco, presidente della Commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario ed esponente di spicco del M5S. Ed esorta il premier, Mario Draghi, a intervenire per fare in modo che ciò avvenga.

«Sono mesi che la Commissione monitora il caso Mps: abbiamo già ascoltato due volte Bastianini, abbiamo chiesto il piano industriale, è venuta la viceministra Castelli. E abbiamo tutta l’intenzione di continuare a occuparcene, vigilando affinché le indicazioni del Parlamento siano rispettate», spiega Ruocco aggiungendo che «bisogna considerare che siamo di fronte ad una banca che ha dovuto affrontare traversie non da poco. E ora l’operazione di risanamento è partita».

«Noi chiediamo al premier di mettere in campo la sua alta credibilità su questo tema. Quando dico noi, intendo il Movimento Cinquestelle. Ma non siamo i soli. Chiede una proroga la Lega. E anche il Pd, a leggere alcune dichiarazioni del segretario Letta, mi sembra abbia molte perplessità sull’operazione Unicredit. La quale, secondo le prime informazioni, prevede una vendita al netto dei crediti inesigibili e ripulita di tutti i rischi dei contenziosi in corso», afferma in un’intervista al Messaggero.

«Fardelli che rimarrebbero in capo allo Stato. Per non parlare poi degli oltre 6.000 esuberi previsti. Un’operazione così non è una vendita ma una svendita. Bisogna trovare una mediazione», prosegue Ruocco precisando che «si potrebbe propendere verso un ruolo dello Stato più da player attivo. C’è l’ipotesi della creazione di un terzo polo bancario sotto la guida di Unipol. C’è la questione della Banca del Sud con il coinvolgimento di Mediocredito centrale. E poi c’è il tema delle sinergie per la gestione dei crediti problematici».

Per Antonio Misiani, responsabile economia e finanze del Pd, su Mps urge una decisione condivisa tesa a difendere occupazione e marchio. «Il futuro di Montepaschi di Siena è una questione di primaria importanza. Va affrontata con un confronto pubblico, consapevole e costruttivo. La politica ha una grande responsabilità e l’audizione parlamentare del ministro Franco sarà un primo, importante passaggio», scrive Misiani in una lettera aperta al Corriere della Sera.

«Polemiche scomposte come quella scatenata dalla leader di Fratelli d’Italia con la sua lettera al Corriere della Sera sono più rivolte a “buttarla in caciara” che a risolvere un problema. Il pulpito da cui viene la predica sui conflitti di interesse nella vicenda Mps è lo stesso che è sempre stato muto, allineato e coperto di fronte al macroscopico conflitto di interessi di Silvio Berlusconi», prosegue Misiani sottolineando che «la priorità per il Paese è consolidare e rafforzare il sistema bancario nel suo insieme».

Quanto agli esuberi, «il tema esiste in ogni possibile scenario. Va affrontato avviando subito un tavolo di confronto e se lo “spezzatino” della banca va evitato, anche lo Stato deve fare la sua parte mantenendo una partecipazione diretta come garanzia nei confronti delle istanze dei lavoratori e del territorio e supportando la comunità senese nella costruzione di un futuro di minore dipendenza dalla banca», conclude.

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