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Renato Lenzi (Direttore operativo The Dolphin Company): «Includere parchi divertimento e acquatici nel comparto turistico. Necessari ristori per ammortizzare le perdite»

Il settore dei parchi divertimento e acquatici deve «essere incluso formalmente nel comparto turistico» e sono necessari «strumenti avallati dal governo di nuova finanza per ammortizzare le perdite di queste due stagioni sul lungo periodo, di almeno 20 anni». È quanto dice all’Adnkronos Renato Lenzi, direttore operativo di “The Dolphin Company”, la multinazionale proprietaria di Zoomarine, il parco acquatico più grande d’Italia che si trova alle porte di Roma.

«I danni sul mancato fatturato del 2020 del nostro comparto – spiega – a oggi non sono stati inclusi nel piano dei ristori». Già al precedente ministro di riferimento, quello dei Beni culturali, «abbiamo avanzato proposte concrete. A oggi – dice Lenzi – siamo in attesa di una risposta sulla nostra richiesta d’inclusione formale nel comparto turistico del nostro settore, che riceve oltre 25 milioni di turisti nazionali ed internazionali all’anno, e che ci vengano riconosciute le misure di sostegno già applicabili a questo settore».

«Siamo fiduciosi che il neo ministro Garavaglia, che ringraziamo per aver aperto un dialogo diretto con la nostra associazione di settore, si adoperi per il riconoscimento della nostra inclusione nel comparto turistico con gli appropriati passaggi amministrativi» continua Lenzi, che è anche membro del consiglio direttivo dell’Associazione spettacoli viaggianti (Anesv) e presidente dell’European Association Aquatic Mammals (Eaam), associazione che raggruppa tutti gli acquari e giardini zoologici che ospitano mammiferi marini in Europa.

Quanto alla stagione 2021, continua, «siamo coscienti che non porterà utili, così come non lo è stata la stagione passata. Ricordo che molte delle nostre strutture si stanno destagionalizzando, quindi i mesi già persi sono molti di più di due. La nostra responsabilità e visione è quella di dare continuità alle nostre aziende e lavoro ad oltre ai nostri dipendenti».

«Se non dovessimo aprire per nulla – avverte – le ricadute sociali sarebbero devastanti e molti degli imprenditori del nostro settore, che sono individui o famiglie, perderebbero il lavoro di una vita intera».

«È anche per questo che il nostro settore chiede a gran voce un intervento senza costo per il governo, ma che offra una nuova finanza che ci fornisca l’opportunità di spalmare su un periodo di largo respiro le perdite della stagione passata e sicuramente anche quelle di questa stagione», ribadisce Lenzi.

Intanto, il lavoro della multinazionale va avanti. «Il nostro gruppo – spiega infatti – opera con 30 parchi in 10 paesi del mondo. Fortunatamente nella gran parte degli altri Paesi stiamo operando dall’estate scorsa senza interruzioni» e per questo, «nonostante le difficoltà sui mancati incassi degli ultimi 12 mesi, stiamo garantendo il massimo livello di benessere ai nostri animali e continuiamo i nostri piani non solo di mantenimento ordinario e straordinario, ma anche quello degli investimenti su nuove attrazioni, cosi che anche per questo 2021 Zoomarine, e gli altri due parchi italiani del nostro gruppo, Aquafelix di Civitavecchia e Acquajoss di Conselice, in provincia di Ravenna, sono pronti con novità strepitose», conclude.

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