Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Regno Unito, il premier Johnson: «Non risponderemo alla crisi con l’austerità»

È un mantra a cui anche il premier britannico Boris Johnson non si è sottratto: l’emergenza coronavirus non è conclusa, ma è necessario pensare la ripartenza.
Johnson ha aggiunto che, però, il rilancio dovrà essere alimentato dalla spesa pubblica. L’azione futura del governo, ha sottolineato il premier, avrà necessità di risorse: “Non risponderemo a questa crisi con quella che la gente chiama austerità. Il mondo ha fatto passi avanti dal 2008”, ha detto.
Dopo le critiche ricevute per le scarse apparizioni pubbliche delle ultime settimane, Johnson ha scelto il Dudley College of Technology, nelle West Midlands, per illustrare la rotta che il suo governo intende seguire per rilanciare l’economia britannica, senza abbassare la guardia sul contagio. “Non possiamo semplicemente continuare a rimanere prigionieri di questa crisi”, ha detto il premier, in vista dell’allentamento di gran parte delle misure restrittive, annunciato per il 4 luglio. “Ora ci stiamo preparando lentamente, cautamente a uscire dall’ibernazione e credo sia assolutamente vitale stabilire quale sarà la strada che prenderemo, così che ognuno potrà pensare e pianificare il futuro a breve, medio e lungo termine”. Johnson ha riconosciuto che diverse cose sono andate storte nella gestione dell’emergenza sanitaria. “Dobbiamo questa discussione e questa onestà alle decine di migliaia che sono morti prematuramente”, ha detto, sottolineando però che alcune cose sono andate “enfaticamente bene”, come la costruzione del Nightingale, in soli 10 giorni, la “sfida dei ventilatori” e l’implementazione del piano di sostegno al reddito per i lavoratori colpiti dalla crisi.
Uno dei cardini della visione futura del premier è il settore edilizio. Per questo è necessario lasciarsi alle spalle “il fallimento cronico dello Stato britannico”, che “non è riuscito a costruire abbastanza abitazioni”. Il premier ha promesso che verranno costruite “fantastiche nuove abitazioni in aree dismesse, che verranno bonificate e in altre zone con migliori trasporti”. Verrà anche affrontata l’attuale “ingiustizia generazionale” per consentire anche ai giovani di acquistare la propria casa, “come fecero i loro genitori e i loro nonni”. Per realizzare questo progetto, il governo introdurrà “la riforma più radicale dei nostri piani regolatori dai tempi della Seconda Guerra Mondiale”. L’impegno, ha detto, è a “costruire meglio, in maniera più ecologica e anche più rapida”. E tuttavia, nell’illustrare gli altri impegni futuri del governo, con investimenti nella sanità pubblica, nella scuola e nella ricerca, Johnson ha ricordato che l’emergenza è sempre attuale, come testimoniato dal lockdown ‘locale’ che è stato imposto a Leicester a causa del picco di contagi, proprio mentre il resto del Paese si accinge, il 4 luglio, ad allentare gran parte delle misure restrittive ancora in vigore.”Il virus è là fuori, ancora in circolo, come uno squalo nell’acqua”, ha detto il premier, facendo appello alla “nostra disciplina e risolutezza per tenere il virus alla larga”. In questo modo, “potremo passare alla prossima fase della ripresa e iniziare rapidamente a realizzare il nostro piano”, ha promesso il premier.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.