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Prodi: “Fca non è più italiana. Il prestito va concesso solo se dà garanzie di investimenti in Italia”

“Dobbiamo ricominciare a spendere per evitare di cadere troppo e ripartire. Lo deve fare lo Stato con le opere pubbliche e i cittadini che devono avere fiducia”.

Lo ha sottolineato l’ex premier, Romano Prodi intervenuto a Mezz’ora in più dove ha sottolineato anche l’urgenza di una semplificazione burocratica.

Parlando del decreto Rilancio Prodi ha detto: “è facile dire cosa manca perché tutti vogliono qualcosa di più, ed è comprensibile. Sulla distribuzione diciamo che ci sono categorie come il turismo trattati meno bene, alcuni richiedono benefici fiscali a differenza di altri che in questo periodo sono andati bene. Il problema non è il bilancino ma la reazione a breve e i progetti a lungo termine”.

“Lo Stato deve iniziare a spendere con opere di edilizia e i cittadini devono avere fiducia e ritornare a spendere. Diamo fiducia al sistema economico. Dalle crisi si è sempre usciti solo con le grandi spese, poi bisogna fare anche le riforme di struttura se no non dura”,

“Parto da un fatto semplice Fca non è più italiana, abbiamo un quarto del fatturato in Italia il resto è all’estero, ma è legittimo finanziare imprese che sono localizzate in Italia sia di proprietà staniera sia italiana”.

“Però – ha aggiunto Prodi – Se do soldi per costruire una casa devo sapere dove la casa viene fatta, che progetto c’è. Così devo avere garanzie che investimenti vengano fatti in Italia ma che gli altri soci facciano uno sforzo simile al nostro altrimenti non vorrei che noi sostenessimo tutta la Fca. Oggi un quarto della produzione in Italia tra pochi mesi sarà un ottavo perché tra pochi mesi c’è la fusione con Psa”.

Più in generale, ha spiegato il professore, “devo constatare che oggi ha solo il 23% del mercato italiano. Dobbiamo stare attenti a questi aspetti, sono 6,3 mld anche se in prestito sono un bell’impegno. Dobbiamo avere queste garanzie. Il discorso sede all’estero mi ha sempre indignato. In Olanda non hanno molta simpatia nei miei confronti ma sotto il profilo giuridico è legittimo”.

“Il problema delle sede – ha detto Prodi – è generale. Poi c’è il fatto di capire la strategia della Fiat nei confronti dell’auto. Fiat ha venduto Comau e Magneti Marelli per molti aspetti è uscita dal settore dell’automobile e perseguito strategie alternative. Facendo patti ben precisi credo si possano benissimo dare questi soldi. Ci vuole la capacità del governo di dialogare e imporre il rispetto dei patti presi e questo finora non c’è stato”. 

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