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Piemonte: le difficoltà del settore automotive frenano le attese dell’industria | L’analisi della Banca d’Italia

Nella prima metà del 2024 la crescita dell’economia piemontese è stata molto contenuta, registrando un aumento del Pil dello 0,4%.

A determinare la contrazione soprattutto il comparto automotive che ha risentito del forte calo della domanda estera.

A evidenziarlo la rilevazione congiunturale della Banca d’Italia secondo cui il comparto manifatturiero è rimasto debole anche nel terzo trimestre.

In particolare, il deterioramento della congiuntura, insieme con l’elevata incertezza geopolitica e gli alti tassi d’interesse, ha frenato gli investimenti anche se gli incentivi per l’efficienza energetica e per la trasformazione digitale prevista dal Pnrr hanno fornito un sostegno alla spesa.

Secondo la rilevazione, nelle costruzioni alla riduzione dei lavori di riqualificazione connessi con il Superbonus si è contrapposto all’incremento dell’attività nei cantieri delle opere finanziate dal Pnrr, il cui stato di avanzamento in Piemonte è superior3 alla media del Paese.

La situazione economica e finanziaria delle aziende nel periodo si è confermata solida, la liquidità è aumentata e le valutazioni delle imprese sulla capacità di generare utili sono solo marginalmente peggiorate.

Il numero di occupati è cresciuto nel primo semestre dell’anno in corso anche in misura inferiore rispetto al 2023.

Il reddito disponibile delle famiglie ha ripreso a salire in termini reali anche per effetto del ritorno dell’inflazione su livelli più contenuti.

I consumi, invece, hanno ristagnato, risentendo della netta decelerazione degli acquisti di autovetture.

E proprio le difficoltà del settore automotive, connesse con la transizione energetica, determinano attese improntate al pessimismo nell’industria per i prossimi mesi.

Il clima di fiducia permane, invece, moderatamente favorevole nei servizi.

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