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Per Cottarelli la burocrazia in Italia è una palla al piede

Una delle cose che si sono evidenziate durante il lockdown ed ora con le prime riaperture è il fatto che l’Italia è il paese della burocrazia. Lungaggini per qualsiasi cosa, dalla più semplice alla più difficile. Forse adesso è ora di alleggerire e semplificare. Lo sa bene l’economista Carlo Cottarelli intervistato da Il Riformista. “Con quel freno a mano tirato, l’Italia non ripartirà  mai. La giustizia è oggi il più grande freno per l’economia. Ce lo dicono gli imprenditori. Se chiediamo agli imprenditori stranieri perché non vengono a investire in Italia, ai primi posti nelle loro risposte troveremo sempre la lentezza della giustizia civile. Se hai un contratto e  le cose vanno male, vai dal giudice e aspetti otto anni. C’e’ bisogno di  certezze. E non è solo un problema di giustizia civile: nel penale le  incognite aumentano a dismisura”.    

“Bisogna semplificare il codice appalti – ha continuato Cottarelli – fare i controlli a campione in  corso d’opera, punendo severamente chi sgarra Vanno dunque affiancate giustizia civile, penale e amministrativa, che devono correre. Occorre applicare in maniera più normale le  procedure europee. Uniformarle. Il motivo della corruzione non può essere disincentivante. Bisogna poter fare, poter lavorare tutti. In un quadro normativo chiaro, semplice, trasparente. I processi penali invece sono  stati controrifirmati, in Italia. Adesso non hanno più scadenza. Ed è sbagliato: il punto è rendere i processi più veloci. Vanno ridotti gli sprechi – ha concluso – e combattuta l’evasione, se vogliamo  abbassare le aliquote. Ci vuole una forte volontà politica, un mandato popolare”.

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