Per capire la gravità della variante Omicron sarà necessario analizzare i suoi effetti su persone non vaccinate. Lo ha dichiarato Andrew Pekosz, virologo della Johns Hopkins University e commentatore del New York Times. E ha aggiunto che «ancora non è chiaro quanto severe siano le nuove infezioni, perché molti contagiati da Omicron sono vaccinati o erano già guariti dal Covid. Quindi è stata l’immunità a rendere più deboli i sintomi, non le caratteristiche della variante».
«In genere più casi vogliono dire più severità» ha detto Pekosz in un’intervista a Repubblica.
«Omicron è capace» ha aggiunto «di aggirare l’immunità che ci proteggeva da Delta. La progressione è stata sempre così: il vaccino all’inizio proteggeva da Alfa, poi Delta è risultata più forte e ora accade con Omicron».
Fauci ha detto che la mortalità di chi fa il booster è più bassa del 90%, quindi il vaccino resta l’opzione migliore?
«Assolutamente. Bisogna ribadire che vaccini proteggono dalle forme più gravi della malattia e questa è la cosa più importante. Finché vedremo questo segnale con Omicron, sapremo di avere una strategia per controllare i casi più severi. Tutti i Paesi devono potenziare ora l’offerta del booster perché dà più immunità».
Insieme alle maschere e gli altri elementi della prevenzione?
«Certo. I vaccini proteggono l’individuo, ma poi dobbiamo fare altre cose per prevenire la trasmissione. E bisogna farlo ora, perché prima lo facciamo, e meno casi vedremo dopo».
Servirà un nuovo vaccino per Omicron?
«Sì, dipende se diventa dominante come Delta. Se avremo insieme Delta e Omicron, passare a un vaccino per Omicron potrebbe non essere la soluzione migliore per proteggerci anche da Delta. Le compagnie farmaceutiche li stanno producendo e presto condurranno i test per rispondere a questa domanda».
Lo tsunami contagi è già in corso?
«Non è chiaro in maniera definitiva, però i dati dei paesi europei mostrano che Omicron è diventa dominante. Lo sapremo con certezza nel giro di una o due settimane…».
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