In Italia si prevede un rimbalzo di crescita superiore al 6%”: “Il peggio è passato dal punto di vista della pandemia e delle cifre del Pil che hanno registrato un crollo significativo nei primi due trimestri”. Però, l’orizzonte non è sgombro. Due gli aspetti da temere in autunno: “rischio di insolvenza per le imprese e conseguenze sociali”. L’analisi della situazione è del commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, intervistato dalla Stampa.
“L’Italia – dice Gentiloni – è stata il Paese europeo con il periodo di chiusura più prolungato. E siccome abbiamo visto l’impatto devastante che i lockdown hanno sulle economie, questo ha certamente un effetto. Le  previsioni sulla ripresa nel prossimo anno sono basate su diversi fattori, non ultimo le preoccupazioni legate al fatto che la zona più colpita dalla crisi sanitaria è anche la zona motore dell’economia italiana. L’Italia è un Paese molto orientato all’export e questo ha un impatto”. Quanto al pericolo di un’ondata di disoccupazione, “se guardiamo ai dati attuali effettivamente questo rischio può essere sottostimato. Quei numeri – spiega Gentiloni – sono influenzati dagli strumenti messi in campo per il sostegno  all’occupazione, come la cassa integrazione. Inoltre, durante il  lockdown la gente non cercava lavoro e questo ha contribuito a  tenere basso il tasso di disoccupazione”. 
In merito al Sure, lo strumento Ue, il commissario Ue sostiene che “servirà a rafforzare la cassa integrazione. Abbiamo già ricevuto manifestazioni di interesse da parte di due terzi degli Stati membri, tra cui l’Italia, ma non credo che ci  saranno problemi a soddisfare le richieste di tutti. Penso che una portata di 100 miliardi sia realistica. Molti grandi Paesi – come Francia, Germania e Olanda – non faranno domanda  perché  non hanno  interesse”.  Tuttavia, “Sure non sarà eterno, per questo ci serve il Recovery Fund.  Io credo che l’approvazione del Recovery darà un grande contributo alla fiducia e questo potrebbe aiutare la ripresa in Paesi come l’Italia e la  Spagna”, conclude Gentiloni, spiegando che l’Ue non ha ancora ricevuto il piano nazionale di riforme elaborato dal governo italiano.

 
								 
				 
								 
								 
								 
								







