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Pagamenti digitali: gli operatori aprono al piano cashless del Governo

Il Governo accelera sul piano ‘cashless’, che prevede l’azzeramento delle commissioni per i pagamenti digitali fino a 5 euro e la riduzioni di quelli fino a 25. Ai primi incontri dello scorso 7 e 8 settembre ne sono seguiti altri a ritmo serrato, sotto la regia di Pago Pa, la struttura incaricata dal Governo di coordinare il tavolo per arrivare al traguardo in tempo per il 1 dicembre. Vi partecipano gli ‘acquirer’, che gestiscono i sistemi di pagamento come Nexi e Sia, i circuiti Diners e American Express e le banche, che emettono carte di credito Visa e Mastercard.

Secondo gli operatori l’obiettivo è “raggiungibile”. Diners Club Italia sta attivando “tutte le procedure e le azioni interne, le azioni e le procedure per essere pronta a dare il proprio contributo ed essere protagonista di questo cambiamento”, ha detto l’amministratore delegato Giglio Del Borgo. Il progetto prevede la restituzione del 10% delle spese sostenute per transazioni digitali fino a 3mila euro. Un rimborso in rate semestrali, riconosciuto dopo almeno 50 transazioni ogni semestre. Un’iniziativa che, secondo le stime del Tesoro, potrebbe coinvolgere 10 milioni di cittadini nei primi sei mesi. È previsto inoltre un credito di imposta del 30% del valore delle commissioni pagate dagli esercenti per le transazioni elettroniche.

In vista del 1 dicembre American Express ha deciso di aumentare dall’1 al 4% il riaccredito riconosciuto ai propri clienti sui primi 2mila euro si spesa. Secondo l’amministratore delegato Melissa Ferretti, “il cashback diventa ancora più centrale per sostenere i consumi degli italiani e per promuovere l’utilizzo dei pagamenti elettronici”. Per il direttore Acquiring di Diners Club Andrea Conti si tratta di un “investimento sul futuro”, in quanto “sono le micro-transazioni che cambiano il comportamento dei consumatori”. L’azzeramento delle commissioni, poi, sarebbe compensato dal conseguente aumento delle transazioni. Non ne sono del tutto certi in Borsa, dove il titolo Nexi ha guadagnato lo 0,51% a 16,84 euro contro il balzo del 2,4% dell’indice Ftse Mib. Al contrario, gli analisti di Equita stimano un aumento di 17,5 miliardi di euro dei volumi grazie al cash-back, che neutralizzerebbe il taglio delle commissioni con un fatturato che per Nexi “sarà comunque positivo nel 2021”.

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