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Pier Carlo Padoan (Presidente designato di Unicredit): «Con Mustier diversità di opinioni sul processo di integrazione europea»

Il Monte dei Paschi «non ha avuto alcun ruolo nella decisione di Mustier di uscire da Unicredit al termine del mandato in corso. E peraltro la sua decisione non cambia in alcun modo la posizione della banca rispetto a qualsiasi operazione in merito». Così in un’intervista al Corriere della Sera l’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, presidente designato di Unicredit.

Il consiglio, spiega, «non ha ritirato la fiducia all’amministratore delegato, che infatti resta al suo posto fino a fine mandato». Sono state le priorità sulle quali la banca dovrà focalizzarsi e le diversità di opinioni fra Mustier e il consiglio che «lo hanno portato alla decisione di non proseguire con un altro mandato». Un disaccordo che riguarda essenzialmente i passi da prendere «per la strategia di integrazione fuori dall’Italia. Non sono in discussione le strategie, su cui siamo d’accordo» ma le modalità, su cui «erano emerse visioni diverse».

Unicredit, afferma Padoan, «è una banca paneuropea. Crediamo molto nel processo di integrazione europea, quindi anche nell’Unione bancaria». Come tutto il sistema bancario, anche Unicredit «soffre delle conseguenze del Covid. Ma ha già dimostrato, come e più di altre banche, una solidità di fondo e una capacità di reazione».

Una volta insediati il nuovo consiglio e il nuovo AD, continua, «ragioneremo sul modello di business e sui fattori che possono rafforzare la redditività della banca». Nelle decisioni prese da Unicredit, «le interferenze di natura politica non hanno avuto alcun ruolo», sottolinea l’ex ministro. Né riguardo le nomine delle figure di vertice, né per i dossier portati al vaglio del consiglio: «Il fatto che io in passato abbia ricoperto cariche di governo non significa in nessun modo che io sia in Unicredit per rappresentare istanze della politica», dichiara, precisando che la sua responsabilità «è verso gli azionisti e l’azienda».

La governance di Unicredit «rispetta le best practice internazionali. E il processo che ha portato alla mia selezione è stato rigoroso e trasparente». Anche dopo l’annuncio di Mustier «i rapporti con la BCE sono stati e continuano ad essere molto cordiali e collaborativi. La BCE ha sempre rilevato la necessità di agire con la massima trasparenza e di comunicare con chiarezza le decisioni che la banca assume. È quel che abbiamo fatto e continueremo a fare».

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