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Emanuele Orsini (vicepresidente Confindustria): «Bisogna estendere i bonus sugli immobili anche alle imprese»

Allargare i bonus edilizi alle imprese è necessario affinché possano usufruirne «per gli interventi realizzati sugli immobili di loro proprietà». Lo afferma il vicepresidente per credito, finanza e fisco di Confindustria, Emanuele Orsini, intervenendo all’incontro “Le prospettive del superbonus e dei bonus fiscali in edilizia e la sfida della mitigazione dei rincari energetici e delle vulnerabilità sismiche – Ance” in programma al Rem tech expo di Ferrara. «Non si può pensare di rigenerare compiutamente il tessuto urbano, sul piano energetico e strutturale, lasciando fuori gli immobili delle imprese, che spesso risultano fortemente inseriti nel panorama urbano», osserva.

In definitiva, secondo il vicepresidente, «se la sfida è quella del risparmio energetico e della messa a nuovo degli immobili nelle zone sismiche, non vediamo altra soluzione se non quella di puntare su investimenti che, in maniera stabile, quindi agendo su interi edifici, garantiscano tale risparmio». Come imprese «abbiamo l’obbligo di interrogarci sulle prospettive più a lungo termine ma, soprattutto, più efficaci cui affidare gli incentivi legati ai bonus edilizi».

In questo senso, secondo Orsini, «potrebbe essere utile un’opera di razionalizzazione dei bonus, capire quelli che funzionano veramente e puntare su questi. Ma soprattutto è importante garantire una prospettiva a lungo termine agli investimenti. I bonus edilizi ordinari (ecobonus e Sismabonus, al 50% e 65%) vengono prorogati, da una decina d’anni ormai, di anno in anno (l’ultima modifica legislativa li ha prorogati fino al 2024). Evidentemente sono strumenti che funzionano».

«È ovvio che alla scadenza va pensata una misura strutturale con il giusto décalage, e serve costruire un meccanismo che, al fine di dare a tutti la possibilità di usufruire dello strumento, consenta di attivare la finanza necessaria per coprire gli investimenti», osserva Orsini. «Nel fare ciò, resta cruciale, se si vuole che gli incentivi siano sfruttati davvero da tutti, che resti il meccanismo di opzione per la cessione dei crediti corrispondenti che consente, come abbiamo visto, l’accesso anche a chi non riesce ad anticipare le spese», conclude.

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