Nel corso dell’audizione sulla riforma della delega fiscale presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati, è intervenuto il vicepresidente Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco, Emanuele Orsini. «L’intenzione del Governo di sostituire l’Irap con una sovraimposta dell’Ires desta preoccupazione», ha detto. «L’Irap è un prelievo che grava sul capitale investito nell’impresa, colpendo le imprese maggiormente indebitate o in perdita. A questo va aggiunto che l’imposta non è deducibile, se non in minima parte, dalle imposte sui redditi, con ulteriore aggravio per le imprese, oltre che in termini di carico fiscale, anche di adempimenti».
«Alla luce delle numerose criticità del tributo, Confindustria da anni ne sollecita il superamento», ha aggiunto Orsini. La sostituzione dell’Irap con una sovraimposta Ires, tuttavia, «annullerebbe, di fatto, un qualsiasi beneficio dell’Ires a doppia aliquota e collocherebbe l’Italia tra i Paesi europei con la più elevata tassazione sui redditi delle società, con una significativa distanza dalla media Ue e con effetti negativi sulla competitività internazionale e attrattività del sistema fiscale italiano», ha concluso.