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Nel nuovo decreto Salva Imprese più protezione per i “creditori coraggiosi”

Evitare il circolo vizioso sulla carenza di credito-fallimenti. Per MF-Milano Finanza, il prossimo “Salva Imprese”, annunciato la settimana scorsa dal viceministro all’Economia Laura Castelli, avrà questo obbiettivo come pilastro. Il decreto potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri già la prossima settimana.

L’obbiettivo è quello di assicurare l’intervento di banche e di possibili altri finanziatori davanti alle richieste di nuova finanza di aziende in difficoltà. Scenario che oggi avviene spesso, visto il comprensibile timore dei prestatori, soprattutto in quest’epoca covid, di vedersi poi coinvolti in una procedura fallimentare. L’ipotesi allo studio del governo sarebbe quella di trovare il modo di mettere in campo una forma di protezione per questi finanziatori coraggiosi con l’obiettivo appunto di scongiurare i fallimenti e consentire il rientro, non solo del loro credito, ma di quello di tutti gli altri creditori.

Nel governo la prudenza è massima, data la delicatezza della materia. Il provvedimento che renderà necessario anticipare anche alcune delle norme del nuovo Codice delle crisi d’impresa, visto che contiene, tra le altre cose, anche le nuove procedure d’allerta per far emergere precocemente le situazioni di crisi aziendale. Una misura poco adatta alla situazione di crisi attuale, che farà slittare l’entrata in vigore dell’intero Codice al settembre del 2021, con il dl Liquidità dello scorso giugno.

Nel Salva Imprese dovrebbe essere presente anche la norma per permettere di bloccare una richiesta di fallimento chiesta da una minoranza dei creditori, se la maggioranza è compatta nell’opporsi e presenta un piano di risanamento ma anche disposizioni per dare più tempo alle aziende nella predisposizione dei piani di risanamento. Ad oggi il limite massimo, concesso non di frequente dai tribunali, è quello di 180 giorni, tetto che con le nuove norme dovrebbe essere più facilmente accessibile e implementabile.

Un impegno concreto del governo che, oltre alle moratorie e alle garanzie al credito fino al prossimo giugno, cerca di aiutare le aziende anche su quest’altro fronte.

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