Nel periodo gennaio-maggio, l’export dell’industria italiana della moda ha registrato una buona crescita, +6,5%, nei settori ‘core’ (tessile, abbigliamento, pelle, pelletteria e calzature) con una buona crescita a due cifre verso l’Asia: +18,4% verso la Cina, e verso il Giappone e +8,9% verso Hong-Kong, ma meno brillante verso la Corea (+4%).
Sono alcuni dei dati che emergono dai Fashion Economic Trends presentati oggi dalla Camera Nazionale della Moda Italiana.
Sono in crescita anche le esportazioni verso i Brics, tra questi si registra un recupero anche verso la Russia dopo il crollo del 2022.
I flussi verso i Paesi dell’Unione Europea sono aumentati del 4,3%, con in evidenza un ottimo andamento verso la Francia (+19%).
Bene anche l’export dei settori collegati (occhiali, gioielli e beauty) che è cresciuto a due cifre (+15%), con andamenti molto diversificati tra i vari Paesi.
È sorprendente il +78% verso la Turchia, che tuttavia potrebbe riflettere soprattutto triangolazioni commerciali.
Le importazioni hanno in registrato una stabilizzazione nei settori ‘core’ (+2,1%) ma sono cresciute in doppia cifra (+16,4%) nei settori collegati.
In generale si registra una contrazione significativa dell’import dalla Cina, che ha condizionato l’insieme dell’import da extra-Ue (-9,6%).
Il saldo commerciale complessivo di moda e settori collegati è stato nel primo semestre positivo per 17 miliardi di euro, in crescita di 2,.1miliardi miliardi rispetto allo stesso periodo del 2022.