Sul Messaggero Paolo Pombeni commenta la difficile partenza del neocancelliere tedesco Friedrich Merz, eletto solamente alla seconda votazione dopo essere stato impallinato da 18 franchi tiratori nella prima.
E rileva che dalla soluzione che si è data alla complessiva crisi tedesca (perché di questo si tratta, e non di una semplice crisi di equilibri politici), rimangono due dati apparentemente contraddittori, ma in realtà complementari.
Il primo – scrive Pombeni – è che ci saranno problemi nel gestire una nuova fase politica che metterà in campo quantomeno un tentativo di trasformazione di grande portata.
Il governo Merz investirà una somma enorme per rimettere in sesto un’economia in recessione, per ridare alla Germania un ruolo chiave nella politica di difesa che spetta all’Ue quasi post-atlantica, per essere un protagonista chiave del ridisegno degli equilibri europei e non solo europei.
Ovviamente sono obiettivi su cui c’è discussione e non solo in Germania, ma in tutta Europa.
Di qui il colpo di teatro di un pugno di franchi tiratori che suppongono, forse con qualche fondamento, di dare voce a molte resistenze ad imboccare una via che per tanti aspetti è un’avventura.
Il secondo dato, apparentemente contraddittorio, è che chi ha lanciato il sasso ha dovuto nascondere la mano più che in fretta.
Si sarebbe potuto tirarla più per le lunghe, quantomeno dare il via solo ad una maggioranza risicatissima, mentre i partiti hanno costretto tutti a mostrare al mondo che la loro leadership sull’emergenza politica non tollera equivoci.
È sin troppo facile immaginare che ai dissidenti e ai perplessi si sia fatto presente che la Repubblica Federale Tedesca proprio non poteva permettersi di mandare al mondo l’immagine di un gigante dai piedi più che d’argilla, incapace di assumersi l’onere di fronteggiare l’attuale tornante storico con tutto il peso della sua possibile forza: non era tollerabile nessun margine di incertezza.
E i parlamentari perplessi della maggioranza, come la sciagurata di manzoniana memoria, hanno risposto positivamente.