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Matteo Salvini (segretario Lega): «Sul blocco dei licenziamenti è mancato il dialogo tra le parti, in settimana incontrerò Confindustria e sindacati»

Mancato dialogo alla base della questione riguardo il blocco dei licenziamenti. A pensarla così è il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha imputato alle polemiche attorno al governo e allo scarso scambio di opinioni tra le parti il preoccupante epilogo. 

«Occupazione e lavoro sono le due priorità della Lega. Quello che è mancato è il dialogo e io promuoverò un incontro con tutte le parti coinvolte, dalle imprese ai sindacati. Occorre trovare un punto di equilibrio, non si può prorogare a vita il blocco dei licenziamenti, ma bisogna anche aiutare con soldi veri le aziende a non licenziare», ha aggiunto il leader del Carroccio sottolineando che servono garanzie per i lavoratori in difficoltà e aiuti veri alle imprese che altrimenti non reggono»

«Tutti lamentano una mancanza di dialogo, ascoltare e capire è fondamentale. Questa mattina ho mandato un messaggino ai leader delle rappresentanze dei lavoratori e degli industriali: se manca il dialogo, manca tutto: mi metto in prima persona a disposizione. Servono garanzie occupazionali per i lavoratori in difficoltà, soldi veri», ha concluso Salvini, che ha annunciato di voler incontrare al più presto Confindustria e sindacati.

Il parere di Confindustria

Il tema è caldo e ha creato non poco scompiglio attorno al governo Draghi. Se da una parte Confindustria continua a chiederne l’abolizione e attacca il ministro del Lavoro Orlando, che avrebbe inserito la proroga fino ad agosto inaspettatamente, i sindacati insistono sul mantenimento della misura sino ad ottobre e ricordano che non c’è stato alcun accordo.

Il numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi, è intervenuto a proposito in un’intervista al quotidiano “Il Mattino”. «La dimensione di quanto accaduto l’ha data con grande onestà intellettuale il sottosegretario del Lavoro, Tiziana Nisini, che ha parlato di un’imboscata. Non lo dice solo Confindustria, ma anche un rappresentante del Governo. Più chiaro di così. Avevamo incontrato il ministro ed era stato trovato un accordo per prorogare il blocco al 30 giugno. Poi ci siamo trovati di fronte a un cambio di metodo inaspettato e inaccettabile». Per Bonomi il “traditore” è Orlando, come rivelato ai propri collaboratori, secondo “La Stampa”.

Si tratta di un vero e proprio «danno all’immagine del Paese», con il Recovery Plan ai nastri di partenza, secondo Bonomi che spera nell’intervento di Draghi con la sua mediazione e che è ritornato sull’argomento nel corso del webinar al Consiglio di Presidenza di Confindustria Campania. «Alcune riflessioni che ho fatto in questi giorni dicono come la dimensione della lealtà dei rapporti istituzionali sia fondamentale in un Paese che deve uscire da un periodo di crisi drammatica. Se non ci sono le fondamenta di un rapporto di lealtà istituzionale sarà molto difficile uscirne».

La risposta di Palazzo Chigi

A fare chiarezza sul tema è poi intervenuto Palazzo Chigi. Fino al 30 giugno c’è la Cig covid gratuita e il divieto di licenziamento totale per tutte le aziende, sia quelle che usano la Cig sia quelle che non la usano, come spiegano fonti qualificate del governo. In assenza di un intervento dell’esecutivo, l’industria e l’edilizia sarebbero tornate alla normalità dal 1° luglio, ovvero avrebbero usato la loro Cig ordinaria che ha un costo di funzionamento del 9%-15% della retribuzione e avrebbero avuto la libertà di licenziare.

L’intervento previsto, si ricorda, è in linea con tutti gli altri Paesi europei che da sempre hanno preso questa strada: garantire la Cassa integrazione gratuita anche dopo il 1° luglio (le aziende non avrebbero possibilità di scegliere tra l’usare la Cig a pagamento o quella gratuita, se azienda prende la Cig deve prenderla gratuita) in cambio dell’impegno a non licenziare nessun dipendente. Diversamente da ora – si sottolinea – quindi dopo il 1° luglio non si tratterebbe più di un divieto assoluto di licenziamento (perché un’azienda che non voglia chiedere la Cig è libera di licenziare) ma di un forte incentivo a non farlo (perché il ricorso alla Cig è gratuito per l’azienda). Tutto questo vale solo per industria e edilizia. Per i servizi c’è il divieto totale di licenziamento (per tutte le aziende sia che usino Cig sia che non la usino) vale fino a fine ottobre con cassa integrazione gratuita fino a fine anno. 

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