”Sulla scelta dello stop Ue ai motori termici nel 2035 grava molta ideologia.
Un’impostazione rigida e burocratica che mortifica la sostenibilità sociale, componente essenziale della giusta transizione.
La decarbonizzazione va realizzata con convinzione, ma anche realismo.
Vale a dire nella gradualità richiesta dalla riconversione dei comparti produttivi, a partire proprio dall’automotive”.
È quanto sottolinea il leader Cisl Luigi Sbarra in un’intervista al quotidiano ‘La Verità’.
”La situazione in Germania è la prova di quanto sosteniamo da tempo.
È da anni che parliamo di rischio occupazionale, di pericolo di deindustrializzazione, di 70 mila lavoratori italiani a rischio.
È un problema di tutta l’Europa.
Servono interventi capaci di dare garanzie occupazionali, riqualificazione, nuove competenze”, afferma.
Sbarra interviene anche sugli investimenti di Stellantis a cui chiede di rispettare in Italia gli impegni presi dalla multinazionale di fronte anche al governo.
”Alcune scelte di investimenti su nuove produzioni – dice – sono state assunte anche a seguito delle pressioni che come sindacati abbiamo esercitato: i 5 modelli a Melfi, la ‘pandina’ fino al 2029, la 500 ibrida a Mirafiori, le tre auto su piattaforma Large a Cassino.
Ma gli attuali volumi in calo ci dicono che bisogna fare di più.
A Tavares diciamo che la responsabilità sociale non si pratica a parole.
Per quanto ci riguarda la nostra linea è stata sempre coerente”.