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Luciano Vescovi (Confindustria Vicenza): «Dal Governo tanti annunci e pochi fatti»

La critica nei confronti del governo è a 360 gradi. Luciano Vescovi, presidente di Confindustria Vicenza, intervistato dal Corriere della Sera, spende parole dure nei confronti della gestione concitata nel post emergenza Covid: «Il Piano nazionale di riforma? Sono rimasto un po’ spiazzato da questa accelerazione. Di domenica. Abbiamo perso 10 giorni per gli Stati Generali sull’economia a Villa Pamphilj, ora abbiamo l’impressione di avere un altro piano minestrone. Sono ancora proclami. Prima bisogna fare, poi annunciare. La commissione Colao ha presentato un bel piano, l’ho letto tutto, c’erano molte cose interessanti: perché non se ne parla più? Mi dispiace dirlo, ma questo Paese si merita di avere i vincoli europei».
Contestato anche il ritardo sul Mes: «La verità è che facciamo tanto gli schizzinosi sul Mes e invece dovevamo chiederlo un mese fa. Forse abbiamo la memoria corta: l’anno scorso per fare una manovrina da 14 miliardi, perché gli altri 16 dei 30 complessivi erano a debito, siamo impazziti. Ora abbiamo una quantità enorme di risorse, grazie all’Europa». Ma Vescovi prende di mira anche una serie di provvedimenti, che hanno caratterizzato fase 2 e 3: «Si vuole accontentare tutti. Mi può spiegare – dice – l’elargizione alle colf che abbiano lavorato oppure no? È l’ennesima lotteria. Come il clic day per i 50 milioni sulla sicurezza al quale hanno partecipato 240 mila contribuenti, ma la maggioranza è rimasta fuori perché le risorse sono andate esaurite nei primi due secondi. Ecco: sarò contento di una manovra quando davvero scontenterà tutti. Nel Piano di riforma si parla di alleggerimento fiscale per famiglie e imprese, di scuola, di lotta all’evasione, di investimenti, di sostenibilità. È l’ennesimo piano di cui non sentivamo il bisogno. C’era il piano Colao, con molti elementi di visione di lungo periodo. Il governo sarebbe dovuto partire da quello. Facciano una cosa, piccola, visibile, misurabile, subito. Invece di annunci».

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