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Luca de Meo (Amministratore Delegato Renault): «Con “Renaulution” vogliamo passare dalla corsa ai volumi alla creazione di valore»

Renault taglia i costi e la produzione di auto, che diminuirà da 4 milioni a 3,1 milioni all’anno. Il nuovo piano strategico “Renaulution”, approvato dal Consiglio di Amministrazione, punta a «riorientare la strategia del gruppo, che passa dalla corsa ai volumi alla creazione di valore». La società dovrà quindi «imporre una severa disciplina a livello di costi. Per i costi fissi il piano 2022, concluso in anticipo, viene esteso al 2023 per raggiungere -2,5 miliardi di euro e un obiettivo di -3 miliardi entro il 2025».

Il piano, presentato dall’Amministratore Delegato Luca de Meo, prevede una «razionalizzazione delle piattaforme (da 6 a 3) e dei gruppi motopropulsori (da 8 a 4 famiglie)» con un «ridimensionamento della capacità industriale da 4 milioni di unità nel 2019 a 3,1 milioni nel 2025». Ci sarà un riduzione degli investimenti e delle spese in ricerca e sviluppo dal 10% circa a meno dell’8% del fatturato nel 2025. Questi sforzi «aumenteranno la resilienza del gruppo e ridurranno il punto di pareggio del 30% entro il 2023».

La casa automobilistica francese vuole raggiungere entro il 2023 «un margine operativo di oltre il 3%, circa tre miliardi di euro di free cash flow operativo nel ramo auto in cumulato (2021-23), riducendo gli investimenti e le spese nelle attività di R&S a circa l’8% del fatturato». Entro il 2025 poi «un margine operativo almeno del 5% e circa 6 miliardi di euro di free cash flow operativo del ramo auto in cumulato (2021-25)».

«Il piano “Renaulution” – ha spiegato de Meo – consiste nell’orientare tutta l’azienda facendola passare dalla ripresa dei volumi al valore. Più che di una ripresa, si tratta di una profonda trasformazione del nostro business model. Abbiamo creato basi sane e solide per le nostre performance. Abbiamo razionalizzato le nostre operazioni, a cominciare dall’ingegneria, adeguando le nostre dimensioni quando necessario, riallocando le risorse verso i prodotti e le tecnologie ad alto potenziale».

«Questa maggiore efficacia – ha aggiunto – alimenterà la nostra futura gamma di prodotti: tecnologici, elettrificati e competitivi. Tutto questo alimenterà la forza dei nostri marchi, ognuno con i suoi territori ben definiti e differenziati, responsabile della propria redditività e della soddisfazione dei propri clienti. Passeremo dall’essere un’azienda automotive che fa uso della tecnologia a un’azienda tecnologica che fa uso delle auto, per cui almeno il 20% dei redditi proverranno dai servizi relativi ai dati e dal trading dell’energia entro il 2030».

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