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[Lo scenario] Per le Asl e gli ospedali i rincari sono la nuova pandemia

L’aumento del costo di luce e gas, in conseguenza della crisi energetica, sta mettendo a dura prova anche aziende sanitarie pubbliche e ospedali. «Tutti abbiamo la percezione delle difficoltà delle famiglie, delle aziende ma anche le asl e gli ospedali pubblici sono colpiti e non sono imprese che posso chiudere alcuni settori o riconvertire la produzione. Abbiamo degli obblighi verso la comunità che dobbiamo rispettare. Nel 2021 c’è stato un finanziamento aggiuntivo di circa 1 mld e 700 mln per l’emergenza Covid, il costo extra delle bollette nel 2022 sarà di 1,5 mld. Siamo di fronte ad una pandemia energetica». Così all’Adnkronos Salute, Giovanni Migliore, presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), fa il punto dell’impatto dell’aumento dei rincari energetici su ospedali e asl del Ssn.

«Prima di questi rialzi dei prezzi, il costo dell’energia per il settore era 1,4 mld, ad inizio 2022 ci aspettavamo un +30% di rincaro della bolletta energetica, ma sarà molto di più», avverte Migliore. Il decreto aiuti ter approvato dal Consiglio dei ministri prevede un incremento di 400 milioni del fondo destinato al Servizio sanitario nazionale “allo scopo di contribuire ai maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche e al perdurare degli effetti della pandemia”. «Temo che questi soldi in più non basteranno per coprire l’extra costo energetico» rimarca Migliore. «Ma spero che le regioni si attivino subito per distribuirli alle aziende».

A preoccupare la Fiaso è il fatto che le aziende ospedaliere e gli ospedali, anche mettendo in pratica un risparmio energetico programmato, «al massimo possono arrivare all’8%, ma come abbiamo visto con il caso del Cardarelli, 11 mln di bollette, siamo di fronte ad aumenti del 100%» chiosa il presidente della Fiaso. «Se iniziamo a fare una Tac non è che possiamo spegnere la macchina a metà esame. Siamo pubblica amministrazione ma non siamo un comune o un ente, da noi la parte amministrativa conta davvero poco. La sanità non può fare una grande risparmio energetico, senza un finanziamento adeguato su questa crisi energetica non possiamo pensare di ridurre poi le lista d’attesa. Per una risonanza magnetica» conclude «ho bisogno di medici e tecnici, non possiamo arrivare a tagliare il personale per pagare le bollette».

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