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[L’iniziativa] In arrivo il nuovo Btp Italia con doppio premio fedeltà

In arrivo a giugno una nuova emissione del Btp Italia. Con il Tesoro che, dopo un anno di stop per tutto il 2021, rilancia mettendo sul piatto un doppio premio fedeltà.

Il lancio del titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione nazionale e pensato per il risparmiatore retail, è in programma lunedì 20 giugno e per la prima volta verrà previsto, per il risparmiatore retail che acquista nei giorni di emissione, un doppio premio fedeltà, una formula adottata finora per il Btp Futura: il primo verrà corrisposto durante la vita del titolo e il secondo alla scadenza finale per coloro che lo avranno detenuto continuativamente fino alle corrispondenti date.

Il nuovo Btp Italia potrà avere una durata compresa tra 6 e 10 anni e, come di consueto, sarà collocato sul mercato in due fasi: la prima fase si svolgerà da lunedì 20 a mercoledì 22 giugno, salvo chiusura anticipata, e sarà riservata esclusivamente ai risparmiatori individuali, il cosiddetto mercato retail, mentre la seconda fase partirà il 23 giugno e sarà riservata agli investitori istituzionali.

La durata del titolo sarà resa nota nei prossimi giorni, mentre i tassi minimi garantiti saranno comunicati il 17 giugno. L’ultimo lancio del Btp Italia risale a maggio del 2020, ma intanto ieri il Tesoro ha incassato un boom di richieste per il nuovo Btp a 15 anni collocato tramite sindacato bancario.

La domanda complessiva ha raggiunto i 25 miliardi di euro da parte di 200 investitori a fronte degli appena 5 miliardi assegnati. Il titolo ha scadenza primo marzo 2038 e tasso annuo del 3,25%, pagato in due cedole semestrali. Oggi sono stati comunicati i dettagli dell’operazione: Il 49,5% è stato sottoscritto da fund manager; le banche ne hanno sottoscritto il 28,5%.

Gli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo hanno acquistato il 17,2% dell’emissione (il 4,5% è andato a fondi pensione e assicurazioni, il 12,7% è stato allocato a banche centrali e istituzioni governative); agli hedge fund il 3,9% e alle imprese non finanziarie lo 0,9%.

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