Il Parlamento Ue ha varato norme che riducono gli oneri per le quotazioni e aprono al voto multiplo.
Così l’Europa vuole spingere in borsa le piccole e medie imprese e renderle attraenti per gli investitori Società quotate ma con pochi scambi, poche coperture degli analisti, in difficoltà per i costi dei listini.
Un problema che accomuna le pmi di tutta Europa.
Italia compresa.
Per affrontare questi problemi il governo di Giorgia Meloni sta pensando a un fondo pubblico-privato che investa nelle pmi.
La soluzione è allo studio a Roma, come rivelato da MF-Milano Finanza di venerdì 17.
L’obiettivo del governo è imprimere una scossa agli scambi, in particolare sull’Egm che pure con le 33 ipo nel 2023 rappresenta comunque un’eccellenza, anche se non riesce a guarire dai problemi di liquidità.
E l’Europa?
Dopo anni di tentennamenti, con un voto arrivato al fotofinish nella Plenaria di aprile, l’ultima prima delle elezioni europee di giugno, il Parlamento Ue ha approvato il Listing Act.
I tempi stretti hanno causato un incidente di percorso, perché al momento del voto tutte le versioni linguistiche del pacchetto non erano ancora pronte.
Così servirà un secondo voto, compito che il nuovo Europarlamento potrà adempiere non prima di settembre.
Fonti comunitarie comunque assicurano che il Listing Act non è a rischio, perché sul testo c’è l’accordo di tutti i governi, che dopo il Parlamento dovranno dare l’ok definitivo in seno al Consiglio Ue.