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Le aziende studiano le strategie per schivare l’onda di risacca del Superbonus | Lo scenario

Il Superbonus come una droga.

La paternità di questa metafora è del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che a dicembre non ha usato mezzi termini sul bonus 110% introdotto dal governo Conte bis: «È una norma fatta in un momento eccezionale, che ha effetti radioattivi», ha detto Giorgetti.

Il conto dei bonus è arrivato, secondo gli ultimi dati diffusi dal Mef, a 135 miliardi di euro.

Risorse che creano sì un effetto benefico sul Pil nazionale grazie all’indotto che mettono in moto – negli anni passati hanno spinto sensibilmente gli investimenti nel settore delle costruzioni, cresciuti del 20% nel 2021, del 12% nel 2022 e ancora del 5% nel 2023 secondo i dati dell’Ance – ma che al tempo stesso pesano come macigni sulle casse dello Stato.

L’«effetto Superbonus» si riflette anche sui bilanci di alcune società quotate che forniscono pompe di calore, infissi e altre soluzioni di efficientamento energetico coperte dal maxi incentivo.

Integrae Sim ne ha individuate per Milano Finanza cinque, sull’indice Euronext Growth Milan, più esposte di altre ai destini del Superbonus: EdiliziAcrobatica (Acrobatica e basta, seguendo il recente rebranding, ndr), E-globe, Nusco, Sciuker Frames e Gibus.

A queste si possono aggiungere, sul listino principale, Ariston e Sit.

Tutte queste aziende hanno visto lievitare il fatturato nel 2021 e nel 2022 con Superbonus, Bonus Facciate ed Ecobonus.

Sciuker Frames, che fornisce infissi, ad esempio, nel 2021 ha incassato 72,7 milioni di euro, quasi il quadruplo dei 19,1 milioni registrati nel 2020.

Nel 2022 i ricavi sono saliti a 129 milioni e, secondo le previsioni di Banca Progetto, nel 2023 potrebbero sfiorare i 168 milioni con un valore della produzione di 200 milioni.

Acrobatica, nota per ristrutturazioni e lavori edilizi svolti con la tecnica della doppia fune, è passata da un fatturato di 87 milioni nel 2021 agli oltre 133 milioni del 2022.

Le entrate di E-globe, che offre prodotti come condizionatori, pompe elettriche e caldaie, hanno fatto un balzo del 165% nel 2021 e un altro scatto del 75% nel 2022.

Un anno fa il governo Meloni ha stretto le maglie del Superbonus, bloccando la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Dopodiché, con la legge di bilancio 2024 varata a dicembre, ha fermato il maxi incentivo che per l’anno in corso scende al 70%.

Al momento solo tre delle società in tabella hanno pubblicato i dati del 2023, i primi in cui si vede l’effetto della frenata dell’esecutivo.

Nusco ha comunicato ricavi pre-consuntivi consolidati per circa 56,6 milioni nel 2023 (+11%), mentre Acrobatica ha registrato un fatturato di gruppo di 164,4 milioni, in crescita dell’11% sul 2022 grazie anche alla diversificazione del business e alla performance delle controllate Energy ed Enigma Capital Investments.

«Il gruppo ha realizzato una buona performance in un esercizio 2023 che si preannunciava come anno di transizione», hanno osservato gli analisti di Tp Icap.

«Nel dettaglio, il mercato italiano si è attestato a 118,5 milioni di euro, in calo del 12%, un risultato di poco inferiore alle nostre aspettative, a fronte di un complicato effetto base legato al Bonus Facciate» non rinnovato.

Anche Gibus, che produce pergole e schermature solari che possono rientrare in Ecobonus e Superbonus, ha chiuso il 2023 con un fatturato di 91,4 milioni e un aumento dell’8,8%.

Una performance comunque positiva grazie, anche in questo caso, a una controllata: il gruppo Leiner, acquisito a ottobre 2022.

«A parità di perimetro, i ricavi di Gibus sono diminuiti del 15,6% a 67,4 milioni di euro, principalmente a causa dell’entrata in vigore del decreto legge che ha vietato la cessione dei crediti generati da diversi incentivi fiscali e quindi la possibilità di usufruire del meccanismo dello sconto in fattura», hanno commentato gli analisti di Cfo Sim.

In attesa di vedere l’effetto dell’addio al 110% sui conti delle altre società, il mercato sembra aver recepito subito il cambiamento, anche se l’andamento in borsa non può essere ricondotto a un solo elemento, cioè il Superbonus.

A Piazza Affari il titolo che ha avuto il rialzo più vistoso negli ultimi tre anni, tra quelli considerati, è Acrobatica.

La società guidata da Anna Marras ha chiuso la seduta di venerdì 16 a 12,45 euro (-1,2%), prezzo più che doppio rispetto ai valori di febbraio 2021.

Nell’estate dello stesso anno le azioni sono salite fino a toccare i 20 euro, ma negli ultimi 12 mesi il titolo ha lasciato sul terreno circa il 20%.

Con un’evoluzione simile, le azioni di Gibus hanno guadagnato quasi il 60% in un triennio, raggiungendo il massimo nel settembre 2021.

Nell’ultimo anno, invece, hanno ceduto circa il 30%.

Diverso il caso di Sciuker Frames che, nonostante il boom dei ricavi, ha perso quasi il 60% in un anno e il 50% su base triennale.

Senza il 110% l’Ance si aspetta un 2024 sottotono, con gli investimenti nel settore che dovrebbero diminuire del 7,4%.

Sul fronte borsistico, invece, gli analisti vedono nei titoli considerati buone occasioni di acquisto.

Integrae Sim, ad esempio, dà rating buy a E-globe e Nusco, mentre Cfo Sim e Tp Icap assegnano la stessa valutazione a Gibus e Acrobatica.

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